In occasione del lancio dell’innovativo veicolo abbiamo intervistato Andreas Schmid, direttore generale di Mercedes-Benz Veicoli Industriali.
Con il manager abbiamo parlato di mercato e del mezzo per conoscere prestazioni, consumi, intervalli di manutenzione, prezzo e altro ancora.
Tra le tante note a favore del nuovo Actros che il manager segnala non ci sono solo le prestazioni, ma anche i costi totali ridotti e gli aumentati intervalli di manutenzione. Un'opinione espressa con convinzione che è bene riportare per capire su cosa stanno puntando i costruttori, a fronte di un mercato che tende invece a essere “conservativo” e allungare il più possibile la vita dei mezzi già in circolazione.
Eccoci dunque ai motori Euro 6 che si annunciano rivoluzionari. In che cosa consiste il cambiamento?
Chi sceglie il nuovo Actros chiede motori potenti, che consumino poco e siano caratterizzati da elevata redditività complessiva, ottime prestazioni e basse emissioni. La nuova generazione di motori risponde a questi requisiti grazie alla robusta struttura e a una tecnologia di altissimo livello: quattro valvole per cilindro, due alberi a camme in testa, turbocompressore a gas di scarico asimmetrico, sistema di iniezione X-pulse con amplificatore di pressione unico al mondo e gestione completamente elettronica. I propulsori sono disponibili in quattro livelli di potenza da 310 a 375 kW con un range di coppia massima che varia da 2.100 a 2.500 Nm. Si tratta del primo autocarro progettato pensando al rispetto della categoria di emissioni Euro 6. Ma i risultati si vedono già nella versione Euro 5, che rimane disponibile, e le cui emissioni risultano inferiori di circa il 6% rispetto al modello precedente.
Cambiano i consumi? E come?
Tecnologicamente l’introduzione di un motore Euro 6 comporta un aumento del consumo dovuto all’adattamento dei sistemi e dei componenti. Per soddisfare i requisiti dell’Euro 6, i nuovi motori adottano, oltre al sistema SCR, un sistema di riciclo parziale dei gas di scarico e un sistema chiuso del filtro antiparticolato. Inoltre, per favorire la compressione dei gas di scarico, è stato installato il sistema AGR e adeguatamente programmata la fascia del regime motore. Tutto questo si traduce inevitabilmente in un aumento dei consumi che se fosse, ad esempio, tra il 3% e il 5%, comporterebbe, per un cliente che percorre lunghe tratte, un aumento dei costi fra i 2.000 e i 2.800 euro annui.
Come avete agito per compensare questi effetti?
Sviluppando un motore e un veicolo totalmente nuovi. In questo modo abbiamo avuto la possibilità di ottimizzare tutte le componenti fin dalla fase di progettazione. Il risultato è che il nuovo Actros Euro 6, rispetto alla tecnologia attuale, assicura un risparmio di almeno il 3% sul consumo di gasolio e del 40% sul consumo di AdBlue. Inoltre, i costi di manutenzione e riparazione sono stati ridotti e i costi di esercizio complessivi sono i più bassi nella rispettiva categoria di emissioni. A testimonianza di questi risultati cito l’esperienza già fatta negli Stati Uniti, dove dal 2010 oltre 70.000 veicoli macinano chilometri utilizzando i motori della nuova generazione.
Che cosa rimarrà dei modelli Actros precedenti?
L’attuale Actros Euro 5 rimarrà in vendita “in parallelo” fino al 2013; almeno nel primo periodo prevediamo che le vendite dell’attuale generazione di Actros, tutt’ora leader mondiale e autentico punto di riferimento del mercato, rimarranno elevate. Preferiranno il nuovo Actros le aziende che percorrono prevalentemente lunghe tratte e che potranno godere dei contributi sul pedaggio che sicuramente verranno approvati in alcuni Paesi.
Cambia qualcosa negli intervalli di manutenzione? Mi riferisco ai lubrificanti, ai filtri e così via.
Rispetto ai motori precedenti, gli intervalli di manutenzione si sono allungati e possono arrivare ora, in funzione del tipo di veicolo e del suo impiego, anche fino a 150.000 chilometri. Per un propulsore dotato di ricircolo dei gas di scarico si tratta di un valore eccellente. Praticamente, per la maggior parte dei parchi veicoli impegnati nel trasporto di linea, ciò significa fermare il nuovo Actros una sola volta all'anno per cambiare l'olio motore.
Il filtro antiparticolato del nuovo Actros in versione Euro 6 è in generale esente da manutenzione e va pulito dopo i primi 450.000 km e successivamente soltanto ogni 300.000 km. L'intervallo di manutenzione del filtro dell'aria del nuovo Actros è di 300.000 km.
Avete previsto formule di garanzia e assistenza?
I clienti Mercedes-Benz possono stare più che tranquilli, massima affidabilità e lunga durata sono gli obiettivi che hanno guidato l’intera fase di progettazione e di sviluppo tecnologico. Per garantire intervalli di manutenzione così lunghi i propulsori sono stati collaudati in tutto il mondo nelle condizioni più estreme: mai prima d'ora un motore è stato testato in modo così intensivo. I costi di manutenzione e riparazione sono stati ridotti grazie anche all’adozione di serie del sistema telematico di gestione delle flotte FleetBoard, un’esclusiva Mercedes-Benz che garantisce costi ridotti e certi.
Quanto costerà un camion Euro 6 in più rispetto a un Euro 5?
Riteniamo fondamentale parlare di “total cost of ownership” e considerare quindi non solo il prezzo di acquisto, ma i costi durante l’intera vita del veicolo, fino al valore residuo al momento della rivendita. Grazie al sistema telematico di gestione della flotta FleetBoard, di serie sul nuovo Actros, tutti questi costi diventano certi e si riducono ulteriormente. Inoltre, il nuovo Actros nella versione sei cilindri riesce a garantire le prestazioni di un otto cilindri dell’attuale generazione. Considerando i prezzi di listino, la differenza tra il nuovo Actros in versione Euro 5 e in versione Euro 6 è pari a circa il 10%.
Molte aziende di autotrasporto italiane si trovano in difficoltà e stanno allungando la vita dei loro mezzi anche perché l’accesso al credito bancario si è fatto difficile. Come giudica l’attuale fase che l’autotrasporto italiano sta attraversando, che prospettive intravede e che cosa pensate di fare per stimolare le imprese del settore a rinnovare le flotte?
Riacquistare la fiducia è fondamentale in questo momento e le nostre iniziative mirano a questo, specialmente nel mercato del credito e dei finanziamenti. Dobbiamo dare nuove sicurezze al cliente offrendo, ad esempio, pacchetti convenienti che, con un canone fisso, comprendano tutti i servizi che ruotano intorno all’utilizzo di un veicolo. In questo modo il cliente può gestire meglio la propria attività pianificando a medio-lungo termine sulla base di un costo fisso nel tempo, evitando di trovarsi ad affrontare spese impreviste. A livello di prodotti e servizi conosciamo la strada da seguire, siamo animati da un approccio positivo al mercato e, grazie al contributo della nostra efficiente e altamente professionale rete di vendita e assistenza, possiamo offrire un programma di manutenzione che garantisce, in confronto alla concorrenza, i costi più bassi durante l’intero ciclo di vita.
Può fare un confronto dal punto di osservazione di Mercedes-Benz sull’andamento delle immatricolazioni nei vari Paesi europei? Dove le cose vanno meglio e dove l’autotrasporto si mostra più in difficoltà?
La situazione è simile nei diversi Paesi europei, l’Italia è un’eccezione. Sul mercato italiano, infatti, intervengono due aspetti pesantemente negativi: le grandi opere quasi bloccate e la mancanza di programmi a livello istituzionale che sostengano, come avviene in altri Paesi europei, gli imprenditori del trasporto. Alcune iniziative a costo zero a favore dell’autotrasportatore italiano potrebbero essere implementate anche velocemente. Mi riferisco, ad esempio, a una diversa gestione dei rimborsi delle tariffe autostradali o al fatto che potrebbe essere evitato di calcolare nella tara del veicolo il peso di equipaggiamenti per la sicurezza e l’ambiente. Sarebbe indicato anche un supporto per l’investimento, finanziato dai maggiori introiti dell’Iva, per favorire non solo la competitività internazionale degli autotrasportatori, ma anche la competitività sul territorio nazionale, dove le flotte estere stanno prendendo sempre più piede.
I mezzi pesanti Mercedes-Benz sono spesso apprezzati per l’alto valore dell’usato. Che effetti avrà da questo punto di vista il passaggio all’Euro 6 sui camion delle generazioni precedenti?
I nostri veicoli mantengono elevato il valore nel tempo, indipendentemente dalle normative che si succedono ormai abbastanza velocemente.
L’andamento dei valori residui degli ultimi anni lo conferma. Il mercato dei veicoli usati ci sta regalando soddisfazioni e siamo convinti che si svilupperà positivamente anche in futuro. Grazie alla struttura TruckStore, con oltre 18.000 veicoli venduti all’anno, siamo leader mondiali anche in questo campo e siamo in grado di offrire, in base alle esigenze del cliente, il veicolo migliore, in termini di peso, anzianità, percorrenza e allestimento. Lo abbiamo dimostrato con i passaggi da Euro 2 a Euro 3, da Euro 3 a Euro 4 e 5, e lo dimostreremo ancora di più in futuro.
Rivoluzionata la catena cinematica.
Un look penetrante e aggressivo, quanto basta nella generazione 2011 del “gioiello” Mercedes-Benz, che si distingue soprattutto nel cuore: la catena cinematica è stata rivoluzionata. Le innovazioni interessano tuttavia anche gli equipaggiamenti dell’intera gamma che rispetterà i più stringenti vincoli ambientali imposti in Europa
Alla base del nuovo Mercedes-Benz Actros c’è un sistema di produzione modulare dedicato, grazie al quale è possibile avere a disposizione ben sette varianti di cabina, di cui cinque con pianale piatto.
Tutto ciò è stato reso possibile dal nuovo telaio, spina dorsale del nuovo Actros. Particolarmente resistente alla torsione, dispone di un'ampia carreggiata di ben 834 mm contro i 744 mm dell’attuale Actros. L'unione di queste due caratteristiche crea i presupposti per una grande stabilità di marcia. Inoltre, grazie al perfezionamento del sistema modulare, per il nuovo Actros sono disponibili numerose versioni di passo e di telaio che rendono particolarmente facile l'applicazione di sovrastrutture.
Il nuovo Actros è prodotto a Woerth, in Germania. Il lavoro di progettazione è stato intenso ed è iniziato addirittura dieci anni fa, quando sono stati sviluppati i tratti fondamentali del progetto di sviluppo. Nei cinque anni successivi è stato collaudato ogni componente del nuovo modello e il veicolo nel suo complesso. Afferma Schmid che mai prima d'ora un autocarro, prima dell'avvio della produzione in serie, è stato progettato e collaudato così minuziosamente come il nuovo Actros: banchi prova, strade dissestate, condizioni estreme e oltre 20 milioni di chilometri percorsi.