La regolazione della temperatura del motore è affidata al termostato, un componente di elevata tecnologia, che richiede una forte specializzazione. Per chi lo usa, invece, le cose sono più semplici. Un’intervista a Giancarlo Floris, direttore tecnico-commerciale di Behr Thermot-tronik Italia.
Il termostato è un componente fondamentale del circuito di raffreddamento perché assicura, in base alla temperatura del motore, la corretta stabilizzazione termica impedendone il surriscaldamento e un eventuale danneggiamento. Se la sua funzione è cosa nota a chi si occupa di autoriparazione, forse ciò che non è altrettanto noto è la complessità tecnologica di questo elemento. L’azienda Behr Thermot-tronik Italia, che ha fatto di questo componente il suo core business, ci ha spiegato meglio quali sono le sue caratteristiche, la sua evoluzione e quali consigli si possono dare a chi tratta questo prodotto.Quando cambiare il termostato?
“Il termostato è un elemento estremamente affidabile e non richiede alcuna manutenzione preventiva: va semplicemente sostituito, altrimenti si rischia di danneggiare il motore”, afferma Giancarlo Floris, direttore tecnico-commerciale di Behr Thermot-tronik Italia. Ma come si fa a sapere quando è il momento migliore per cambiarlo? La valutazione va fatta in base all’età del componente e considerando anche la stagione a cui si va incontro. “La vita media di un termostato è di cinque-sei anni. Oltre alla fisiologica usura o all’obsolescenza del prodotto, bisogna poi considerare il fatto che i momenti di maggior stress e rischio di rottura corrispondono ai picchi di temperatura delle stagioni fredda e calda. In estate, infatti, il termostato è soggetto a numerosi cicli di apertura/chiusura per regolare l’acqua in circolo nel motore, mentre in inverno l’usura della valvola gommata principale può causare un trafilamento eccessivo del liquido, non garantendo il warm up del motore. Ciò significa, in concreto, che se entra in officina un’auto di cinque anni per una revisione o riparazione del motore, vale la pena aggiungere all’intervento anche la sostituzione del termostato.”
Decidere quando cambiare il termostato, dunque, è una questione di scrupolosità nel proprio lavoro. “La mia esperienza in questo senso - dice Floris - è molto positiva, perché riscontro quotidianamente la professionalità e la competenza dei nostri autoriparatori. Solitamente i meccanici sono molto scrupolosi e procedono con questo intervento ogni qualvolta mettono mano alla testata del motore. Sono poi loro stessi normalmente a sollecitare il cliente affinché ogni quattro o cinque anni faccia revisionare l’impianto di raffreddamento, anche perché il termostato in sé non è un componente particolarmente costoso, e difficilmente il cliente si oppone a una sostituzione preventiva, ben consapevole dei guai che causerebbe la sua rottura.”
“Per quanto concerne la pratica dell’intervento - conclude Floris - non si tratta di un’operazione complicata, anche se bisogna sempre consultare il manuale di istruzioni della manutenzione di ogni mezzo”.
Tecnologia ed evoluzione del termostato
La storia di questo componente si può riassumere in tre tappe fondamentali, che si rifanno al suo sviluppo tecnologico. In origine il termostato era costituito da una serie di componenti metallici (in ottone e in acciaio) ed era montato nella testa cilindri del motore, con un meccanismo di funzionamento termomeccanico per regolare l’afflusso del liquido di raffreddamento, che era sempre solo indirizzato al radiatore. Il cuore di questo sistema era ed è una tecnologia molto raffinata, definita “a dilatazione di cera”, perché all’interno del termostato è proprio questo elemento termosensibile che si dilata o si riduce in base alle temperatura raggiunta. Successivamente è stato realizzato il cosiddetto “termostato integrale”, cioè il componente è stato inserito all’interno di un contenitore insieme alle tubazioni necessarie per essere poi collegato agli altri elementi. Grazie a questa soluzione, il termostato ha aumentato le sue funzioni e permette di controllare non solo l’acqua che va al radiatore, ma anche altri elementi come l’intercooler e lo scambiatore EGR. Oggi sono disponibili sul mercato termostati integrali con la “custodia” in alluminio o in materiali plastici. In quest’ultimo caso, si tratta di materiali di elevata tecnologia, perché devono sopportare dei picchi di temperatura estremamente alti.
L’ultima evoluzione del termostato è legata all’elettronica. In questo caso, oltre all’elemento termosensibile, è presente un modulo del termostato collegato alla centralina elettronica, che in base alle condizioni di utilizzo del veicolo e alle variazioni di temperatura del motore monitorate da un sensore, regola l’afflusso del liquido. Questa soluzione, denominata MCT (map control thermostat), permette di distribuire e gestire meglio la circolazione del liquido di raffreddamento, che si traduce in un miglioramento delle prestazioni del motore e di conseguenza in minori consumi e riduzione delle emissioni. Anche in questocaso, la plastica gioca un ruolo importante fra i materiali usati per la sua costruzione.
Il mercato
“L’affidabilità e la qualità dei prodotti a marchio Behr Thermot-tronik trova una ulteriore conferma nella garanzia di tre anni da cui sono coperti” dichiara Floris. L’esperienza maturata dall’azienda nel primo impianto (la Behr Thermot-tronik è nata proprio come fornitore Original Equipment) è tutta trasferita nell’aftermarket, sia come tecnologia sia come ampiezza di gamma.
“Non abbiamo molti competitor sul mercato - ci spiega Floris - anzi, qualitativamente parlando, le dita di una sola mano sono più che sufficienti a contare i produttori di termostati di qualità. Il mercato è in mano ai produttori, perché la tecnologia richiesta per la produzione è davvero sofisticata.” In effetti, questo componente deve resistere a temperature variabili da -40 °C a +150 °C, il che significa che non può non essere affidabile, altrimenti si rischia davvero di andare incontro a un danno molto serio.
Ogni modello di motore richiede una specifica progettazione di questo elemento e per questo la gamma Behr Thermot-tronik riesce a essere così completa: il gruppo BTT lavora con i grandi costruttori di veicoli industriali, coprendo praticamente il 100% del circolante in Europa. La partecipazione al progetto come fornitore di primo impianto permette a Behr Thermot-tronik di avere non solo un’ampia gamma di termostati, ma anche di averli disponibili per l’aftermarket nel giro di breve.
DUE DOMANDE
Come è organizzata la vostra rete vendita?
La vendita dei nostri prodotti per veicoli industriali avviene tramite un sistema di distributori regionali con deposito presenti capillarmente sul territorio, cui si affianca una rete di agenti, mentre l’azienda assicura un servizio di magazzino centrale presso la nostra sede. Raggiungiamo 400 punti vendita in Italia, naturalmente considerando la specializzazione necessaria in questo settore.
Behr Thermot-tronik è parte di un gruppo internazionale; quali sono le specificità del mercato Italia?
La specificità dell’Italia è data dalla disomogeneità del suo parco circolante, che registra una forte differenza di anzianità dei veicoli industriali fra Nord e Sud. Ciò significa che, rispetto alle filiali del gruppo degli altri paesi, noi abbiamo dovuto realizzare un apposito “catalogo Italia”. Mi sento di affermare che, grazie a questo ampliamento di gamma, la nostra azienda offre un assortimento prodotti completo, che copre totalmente il parco circolante esistente.
Approfondimenti:
www.btti.it