Articoli | 14 March 2011 | Autore: Tommaso Caravani

L'autodiagnosi per i mezzi pesanti? Non basta più. Il parere di Texa

Oggi servono formazione, preparazione, ma soprattutto la possibilità di lavorare su più mezzi.
Siamo stati in Texa per capire come questa azienda si muove in questo settore.

Quando nel 2003 Texa lanciò il primo strumento di autodiagnosi pensato e progettato per i mezzi pesanti, il mercato aveva una grande diffidenza nei confronti delle soluzioni multimarchio. Fino ad allora esistevano infatti solo alcuni strumenti, realizzati più che altro da componentisti, in grado di operare solo su alcuni sistemi, o addirittura solo su alcuni marchi di sottosistemi.
Lavorare con lo strumento della casa era in assoluto la pratica corrente, anche perché le officine autorizzate erano sature già solo con i mezzi del marchio rappresentato.
Poi è arrivata la crisi economica, che ha colpito tutta la logistica, con un calo drastico dei chilometri percorsi da autocarri e furgoni, e molte concessionarie (e con loro le officine autorizzate) hanno dovuto fare i conti con una significativa riduzione dei mezzi mantenuti. Così, se qualcuno ha chiuso, qualcun altro ha dovuto iniziare a lavorare anche su mezzi di marche differenti da quella che rappresentava: qui entra in gioco Texa. Abbiamo incontrato Manuele Cavalli, responsabile tecnico dell'azienda, per chiedergli come sta cambiando la diagnosi dei mezzi pesanti.
 
L'autodiagnosi dei veicoli industriali è una faccenda complessa; il mercato come sta reagendo all'idea di lavorare in multimarca?
Quando siamo entrati nel mondo dei mezzi pesanti, ormai otto anni fa, nessuno pensava alla possibilità di avere degli strumenti multimarca in grado di operare “veramente” su tutti i veicoli. Esistevano parecchie soluzioni dedicate a qualche sistema, ma nessuna era in grado di operare su tutti i sistemi di un veicolo complesso come un mezzo pesante.
Noi provenivamo dal settore automotive, dove giochiamo un ruolo da protagonisti, ma affrontare questo settore è stata una sfida complicata, vuoi perché è un settore completamente diverso, al punto da avere un vocabolario proprio per molte problematiche e sistemi, vuoi perché l'autodiagnosi di un mezzo pesante è oggettivamente più complessa.
Tuttavia finora abbiamo avuto molti successi di mercato, quindi mi sento di dire che il mercato ha compreso i vantaggi dei nostri strumenti e che poter offrire un servizio di manutenzione su più marchi è sicuramente un’arma vincente per essere competitivi sul mercato.
 
Un mezzo pesante ha parecchi sottosistemi e molte centraline che li gestiscono, spesso quindi è complicato essere aggiornati anche solo su un “marchio”; come fa un riparatore a essere aggiornato su tutti i modelli?
Un veicolo industriale è un mezzo particolarmente complesso, basti pensare a impianti come il sistema frenante, dove esistono molti produttori di componenti, che richiede tecnologie dedicate particolarmente avanzate per essere mantenuto. Negli anni ci siamo resi conto che i mezzi pesanti richiedono una conoscenza molto approfondita e una formazione specifica dell'operatore molto elevata per venire incontro alle aspettative degli utenti.
Per questo abbiamo messo in piedi un progetto di formazione completo per i veicoli industriali che permette, a chi vuole, di approfondire ogni tematica relativa ai mezzi. È un aspetto che riteniamo fondamentale e, dato che in gioco ci sono la sicurezza dei mezzi e il capitale di molti autotrasportatori, per serietà oggi forniamo ai riparatori degli strumenti abilitati in funzione delle loro capacità. In sostanza inibiamo alcune funzioni se l'operatore non è preparato in maniera adeguata su uno specifico argomento: questo per evitare rischi per il mezzo e problemi al riparatore. Per questo motivo i nostri corsi sono molto tecnici e rilasciamo un attestato a conseguimento del percorso formativo. Così il riparatore che vuole effettuare alcuni tipi di lavori può partecipare al corso specifico e noi gli “sblocchiamo” lo strumento. Uno dei nostri motti è che il mezzo pesante ha un suo fascino, ma la potenza deve essere gestita in sicurezza.
 
La crisi economica ha colpito duramente il settore dei veicoli industriali: come è cambiata l'offerta dell'assistenza secondo Lei?
Quello che sta cambiando è proprio la tendenza della manutenzione, che oggi si è molto frammentata. Se prima un concessionario poteva vivere offrendo un servizio di assistenza solo per il proprio marchio rappresentato, sempre più spesso, per restare competitivi sul mercato, le officine sia piccole sia grandi devono offrire un servizio elevato anche su altri marchi. Possiamo dire che oggi le officine sono aperte a nuovi marchi, mentre il monomarca è calato drasticamente. È una tendenza che non abbiamo notato solo noi, visto che, oggi, molti produttori di strumenti specifici di un marchio hanno iniziato a proporre soluzioni multimarca all'interno degli strumenti ufficiali.
Noi con i nostri prodotti siamo un utile affiancamento ai tester originali e spesso consentiamo ai riparatori di risolvere problematiche che altrimenti richiederebbero molto tempo. Inoltre mi sento di affermare che siamo stati all’avanguardia, tra i produttori di strumenti di autodiagnosi, nel dedicarci in maniera così completa nell'autodiagnosi multimarca, un trend riconosciuto oggi anche dalle case produttrici di veicoli e rimorchi.
 
Quali consigli si sente di dare oggi a un’officina che ripara mezzi pesanti?
Consiglio di farsi pagare la diagnosi preventiva. Fino a qualche tempo fa, quando una concessionaria o un'officina riceveva un mezzo, tendenzialmente metteva in fattura i costi fissi di gestione, senza specificare una singola voce per la diagnosi. Oggi, più che mai, è necessario effettuare una prima diagnosi del mezzo appena il mezzo entra in officina, e dare a questa operazione un prezzo. Non si tratta di una speculazione, ma di un servizio al proprio cliente. In primo luogo si può effettuare un primo check up del mezzo, inoltre questa operazione permette di creare un preventivo più affidabile e, visti i tempi, non si tratta di un servizio da poco. In particolare, poi, anche il riparatore può avere subito sott'occhio qual è lo stato generale del mezzo e programmare l'intervento stabilendo anche il tempo di lavorazione, cioè stabilendo a priori quale sarà il fermo macchina del cliente, un valore molto considerato dai “clienti” autotrasportatori.
 
 

Navigator TXT

L’interfaccia di diagnosi multimarca Navigator TXT è in grado di connettersi e dialogare con i sistemi di controllo elettronici dei veicoli, senza il vincolo dei cavi con tutte le unità di visualizzazione: AXONE 3 Mobile, AXONE PalmTop, AXONE Pad e Multi Pegaso, oltre a qualsiasi PC commerciale.
Grazie alla tecnologia wireless Bluetooth è possibile lavorare in piena libertà intorno al veicolo o comodamente seduti al suo interno.
Grazie a uno switch interno automatico, è in grado di dialogare con le centraline di tutti i modelli di veicoli. Non è infatti necessario alcun adattatore, essendo sufficiente collegare il cavo in dotazione direttamente alla presa di diagnosi. Può diagnosticare auto, moto, bus, veicoli commerciali ed industriali, nonchè macchine agricole delle migliori marche come trattori, mietitrebbie, trinciatrici, trattori da campo e da vigneto, grazie all'esclusivo software IDC4 Agri.
Il software operativo IDC4 comprende le funzioni TGS2 (ricerca automatica delle centraline del veicolo) e Cerca di Google (ricerca delle casistiche all’interno del database Texa). Comprende funzioni di regolazione e configurazione.
Sistemi diagnosticati: Tutti i sistemi del mezzo, dal controllo motore ai sistemi per le sospensioni, cambio automatico, impianto frenante, tutti i sistemi di sicurezza come ABS ed EBS, regolatore velocità, controllo a distanza, immobilizer, pressione pneumatici, fino ad arrivare alle funzionalità del comfort come climatizzazione e navigatore.
Aggiornamenti: Gli aggiornamenti del software (automatici via web) sono disponibili attraverso un abbonamento annuale, con il quale si ha diritto a periodiche revisioni e a 3 release contenenti nuovi schemi elettrici e nuovi sistemi diagnosticati, completati da filmati esplicativi, molte informazioni aggiuntive e nuove funzionalità operative.
 

AXONE Pad
AXONE Pad è uno strumento di visualizzazione portatile, leggero, maneggevole, di semplice utilizzo, da utilizzare in abbinamento a un’interfaccia di diagnosi, collegata ad Axone attraverso la tecnologia wireless Bluetooth. L’eliminazione dei cavi consentirà di lavorare comodamente attorno al veicolo in riparazione.
AXONE Pad è dotato del nuovo software IDC4 Pocket, evoluzione di IDC3, sviluppato interamente da TEXA, basato sull’ambiente operativo Windows, intuitivo e di facile utilizzo che offre funzionalità esclusive come “Cerca” powered by Google e TGS2.

Approfondimenti:



Per Navigator TXT

Per AXONE Pad

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