NextWays, ovvero le vie future della mobilità. È questo il progetto fondato da MAN Truck & Bus Italia e che ha coinvolto qualificati esperti di diversi settori, impegnati nel definire le linee guida della mobilità futuro.
È questa la conclusione a cui è giunto il costruttore tedesco, impegnato nel monitorare e testare tutte le soluzioni tecnologiche che consentano di massimizzare il rapporto costi/benefici. Nel tentare di definire le linee guida del futuro, MAN Truck & Bus Italia ha dato vita a un progetto, NextWays, che ha coinvolto qualificati esperti di diversi settori, che si sono dati appuntamento lo scorso luglio presso lo Chervò Golf Resort di Pozzolengo (BS).
Il risultato è il convegno “Diesel ed Elettrico. Presente e Futuro del trasporto su gomma” che, come ha sottolineato il direttore generale di MAN Truck & Bus Italia Marco Lazzoni nell’introdurre i lavori, ha l’obiettivo di fornire “una seria informazione che sappia individuare le modalità realmente sostenibili, con uno sguardo di lungo termine e poggiando su tre solide basi: rispetto dell’ambiente, economie d’esercizio e sostenibilità sociale”.
Da Bruxelles: direttive e disposizioni in materia
Carlo Ochoa (senior director di FTI Consulting a Bruxelles nel settore dell’energia e dell’ambiente) ha spiegato dal suo osservatorio privilegiato cosa sta succedendo a Bruxelles presso l’Unione Europea, da dove arrivano la maggior parte delle direttive e delle disposizioni che poi vengono recepite dai governi locali. La Commissione ha recentemente comunicato gli obiettivi in termini di riduzione di CO2, che saranno alla base delle prossime proposte di legge, equiparando sempre più la normativa per le auto ai veicoli industriali.In uno scenario di neutralità tecnologica, benché in Europa la discussione sui carburanti alternativi faccia emergere un’anomalia italiana troppo focalizzata sul gas naturale, è presumibile attendersi che fino al 2035-2040 i motori a combustione interna (ulteriormente affinati) giocheranno ancora un ruolo importante nella mobilità delle merci, mentre altri contributi alla riduzione delle emissioni arriveranno dalla guida autonoma, dalla variazione di dimensioni e pesi e dalla logista integrata.
I mega trend nel campo della mobilità
Sergio Matteo Savaresi (professore ordinario del Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria al Politecnico di Milano) ha tracciato sinteticamente i mega trend che interessano il campo della mobilità e, affrontando la tematica energetica del passaggio dai carburanti di origine fossile alla trazione elettrica, ha presentato uno studio comparato nell’impiego reale di un trattore a lungo raggio. Il risultato dimostra che, a fronte di una riduzione del 42,87% della CO2, il costo totale della versione elettrica è superiore del 40% alla tradizionale versione diesel, rendendo dunque quest’ultima ancora preferibile in termini di efficienza.Considerando inoltre l’assenza di un’adeguata rete di ricarica e i relativi tempi, è presumibile che non vi sarà una significativa introduzione nel mercato nei prossimi 5-7 anni. Una massiva “Euro6- izzazione” dei veicoli più vecchi avrebbe un impatto in termini di emissioni inquinanti decisamente più efficace.
Distribuzione merci: oggi diesel, domani elettrico, no alle soluzioni alternative
Stefan Sahlmann, quale responsabile della struttura preposta allo sviluppo delle soluzioni di trasporto di MAN, ha esposto le sfide odierne e future della distribuzione merci, ponendo l’accento sul come l’approccio alla tematica delle emissioni porterà allo sviluppo di due distinti piani di lettura: un chiaro obiettivo di emissioni zero all’interno dei centri urbani e una massimizzazione dell’efficienza energetica e della riduzione della CO2 nei trasferimenti di lungo raggio.All’interno di un vasto portafoglio tecnologico a disposizione, Sahlmann ha inoltre spiegato sia il motivo per cui MAN sta investendo fortemente nell’elettrico come trazione principe nel mediolungo periodo, sia perché non crede in soluzioni alternative temporanee nel trasporto merci, come per esempio il gas naturale, non in grado di competere con i livelli di efficienza, efficacia e affidabilità del diesel e penalizzato da numeri troppo piccoli per avere un impatto significativo e sostenibile.
Il problema italiano: l’anzianità del parco circolante
Marc Aguettaz, country manager di GiPA Italia, ha fatto il punto sul mercato italiano, mettendo in evidenza le caratteristiche delle imprese del settore e ponendo l’accento su uno dei temi di maggior interesse per l’intero comparto: l’anzianità del parco circolante. Con un’età media per i veicoli sopra le 16 tonnellate di oltre 11 anni e ben il 55% dei mezzi ante Euro 4, è evidente che gli sforzi collettivi, nonché le misure economiche a supporto, dovrebbero concentrarsi sulla massimizzazione del suo rinnovo contribuendo in tal modo, non solo alla riduzione delle emissioni, ma anche all’incremento della sicurezza stradale.Come cambia il diesel con l’introduzione di nuove tecnologie
Davide Moro (professore ordinario di Sistemi energetici, Macchine e Motori a combustione interna all’Università di Bologna) ha focalizzato la sua testimonianza sulla storia, ma soprattutto sulle prospettive future del motore diesel, confermando che sono disponibili o in via di introduzione tecnologie che permettono di assicurare ulteriori incrementi nell’abbattimento delle emissioni e nella diminuzione dei consumi.Un ulteriore contributo fondamentale è la progettazione integrata con riferimento, non al singolo componente, ma al sistema motopropulsore e alla sua specifica missione. Se pur marginalmente, ha poi sottolineato il ruolo che potranno avere nell’immediato futuro le ibridizzazioni e l’utilizzo di biocombustibili nella continua ricerca di margini di riduzione degli agenti inquinanti.
Emissioni sotto la lente con un nuovo strumento per monitorarle
Georgios Fontaras, (ricercatore del JRC, centro di ricerca scientifico della Commissione Europea), in qualità di coordinatore del gruppo di ricerca europeo per le fonti di emissioni mobili (Ermes), ha ricordato come le emissioni di particolato siano presenti anche nelle benzine. Ha quindi richiamato l’attenzione sulla necessità della riduzione delle emissioni di NOX, in quanto reale pericolo per la salute, soprattutto in presenta di forti concentrazioni, quindi nei centri urbani a maggiore densità di popolazione e di traffico.A tal fine ha presentato VECTO (Vehicle Energy Consumption Calculation Tool) uno strumento che la Commissione Europea ha sviluppato con lo scopo di monitorare e certificare i consumi e le emissioni durante l’impiego reale dei veicoli industriali. Un importante passo verso la trasparenza e la disponibilità di dati fondamentali nella scelta delle soluzioni migliori per i diversi impieghi che diventerà obbligatorio a partire dal 2019.
Conclusioni
Ad Alessandro Smania (direttore marketing & comunicazione di MAN Truck & Bus Italia) il compito di provare a ricapitolare i principali spunti emersi nel corso della giornata. Ecco in sintesi le sue conclusioni:- allo stato tecnologico attuale, la trazione elettrica rappresentala la soluzione più valida per rendere la mobilità futura a impatto zero sull’ambiente ma, per diversi motivi, in un concetto allargato di sostenibilità (ambientale, economica e sociale) non può essere introdotta efficacemente in un orizzonte temporale di breve periodo;
- la motorizzazione diesel di ultima generazione rappresenta ancora oggi, e sotto diversi punti di vista, una delle forme di trazione più sostenibili sul mercato ed è probabilmente destinata a rimanere tale fino al 2030-2035, grazie anche a ulteriori miglioramenti e affinamenti che saranno introdotti nei prossimi anni;
- le attuali trazioni alternative che si stanno affacciando sul mercato non forniscono vantaggi superiori da tutti i punti di vista e il loro livello di “immaturità” ne rende meno efficace l’adozione;
- è evidente che in una fase di transizione tecnologica è necessario non lasciarsi influenzare da facili entusiasmi e false demonizzazioni, ma trovare un equilibrio nel rispetto delle diverse tecnologie e campi di impiego;
- in una prospettiva di mediolungo periodo, MAN crede che la trazione elettrica rappresenterà un capo saldo della mobilità, con impieghi più massivi nella distribuzione urbana e nel trasporto passeggeri.