Assortimento completo di qualità e personale altamente qualificato, passando per un servizio molto efficiente e puntuale, che genera valore aggiunto grazie una forte relazione con la propria clientela: con Giorgio Cravedi parliamo di un ricambista top.
Una scelta che è stata intrapresa da un ricambista top nel mondo della distribuzione ricambi a 360 gradi, dato che da oltre 90 anni è specializzato nella vendita di ricambi e componenti per auto, veicoli industriali, rimorchi e bus a officine, carrozzerie e flotte.
Parliamo di Cravedi e della sua forte propensione al rinnovamento, visto che da quattro generazioni chi porta questo cognome si è sempre dato da fare per crescere e per cercare “l’eccellenza nella proposta e nei servizi offerti all’officina”.
Va vista in questo senso la nascita di una nuova realtà nel panorama della distribuzione ricambi, G6 Autoparts, un’alleanza tra ricambisti che punta a una partnership concreta tra fornitori e officine.
Cravedi è uno dei sei top player di questa nuova realtà aggregativa nel panorama dei ricambi auto e truck, composta da altre cinque aziende simili dal punto di vista dimensionale, di presenza sul territorio e di visione del mercato, che sono: D.E.C.A. e Lariolux di Como, Record Ricambi di Brescia, Friuli Ricambi Auto di Udine e Palmerini Autoricambi di Perugia.
La nascita di questa nuova alleanza è stata l’occasione per incontrare Giorgio Cravedi, nipote del fondatore Camillo Cravedi. Con lui abbiamo parlato di come è cambiata l’azienda di famiglia negli anni, di quali sono i punti di forza che gli permettono di essere considerato un ricambista top sul mercato di riferimento e quali le strategie di crescita. Non ultimo, di G6 Autoparts.
“Rinnovamento” è la vostra parola d’ordine. Che cosa implica per l’azienda e per il vostro modo di operare sul mercato?
Fin dal lontano 1927, quando mio nonno Camillo Cravedi fondò l’azienda, ci siamo sempre dati da fare per sopravvivere prima (alla grande crisi e alla guerra) e per crescere e svilupparci sul territorio poi. E continuiamo a farlo, con passione.
Sebbene abbiamo sempre trattato tutti i tipi di ricambi, dall’auto al truck, dalla parte meccanica alla carrozzeria, investiamo per ampliare costantemente il nostro assortimento, che include i marchi più prestigiosi del mercato automotive. Proprio questa ampiezza nell’offerta, in termini di famiglie di prodotto e di profondità di gamma, ci consente di rispondere a tutte le esigenze di officine e carrozzerie e di essere in linea con l’evoluzione del settore.
Parallelamente allo sviluppo di gamma, siamo cresciuti anche a livello dimensionale, aprendo nuovi magazzini, anche in mercati per noi nuovi. Oggi, infatti, operiamo attraverso sei filiali, oltre alla sede di Fontane di Villorba (TV): tre localizzate nella provincia di Treviso (Mogliano Veneto, San Fior e Castelfranco Veneto, inaugurata un anno fa), e le filiali di Belluno, Pontedera (PI) e Verona.
Nell’ottica del rinnovamento, ad esempio, due anni fa abbiamo acquisito ZSystem, un’azienda padovana specializzata nelle attrezzature e nella diagnosi per auto, con un forte potenziale nel truck. Oggi ZSystem opera come divisione di Cravedi dedicata all’attrezzatura e ai centri di revisione, che offre una gamma innovativa di apparecchiature tecnologiche per l’autoriparazione, un servizio di assistenza qualificato e tempestivo, così come corsi di formazione e aggiornamento.
Qual è la vostra ricetta per rimanere competitivi?
Insieme alla profondità e completezza di gamma, alla qualità dei ricambi, alla logistica efficiente e a un ottimo livello di servizio, puntiamo molto sulla qualità del nostro personale. Per noi, infatti, questo è un aspetto che fa la differenza e ci rende un riferimento sul mercato, perché tutto il nostro team gioca un ruolo determinante verso il cliente, offrendo capacità professionale, disponibilità, esperienza e competenza tecnica.
In questo momento, in Italia, conta ancora molto la vendita di relazione. Fortunatamente, direi. Se ne stanno accorgendo soprattutto i grossi player internazionali, che tentano di entrare in Italia e trovano un grosso ostacolo (ma non l’unico) proprio di fronte alla difficoltà nell’instaurare e poi mantenere un buon rapporto con la clientela.
Per noi, invece, la relazione che siamo stati capaci di instaurare in tutti questi anni con la nostra clientela e la fiducia che ne deriva è la soddisfazione più grande.
Altra grande soddisfazione per Cravedi è essere considerato un riferimento nel settore…
E continuiamo a lavorare per questo. Oltre all’assortimento (con 50.000 referenze a magazzino), offriamo la consulenza tecnica di un team di venditori esterni e commessi estremamente qualificati, che mette i nostri clienti (un totale di circa 2.000 officine e carrozzerie, di cui un terzo trattano truck) nelle condizioni di affrontare e risolvere qualsiasi problema di riparazione, anche sui veicoli di ultima generazione.
L’azienda, inoltre, dispone di un parco di 40 veicoli per consegne tempestive a domicilio, effettuate anche più volte in giornata, nonché di un’aula didattica dove regolarmente teniamo corsi di formazione e di aggiornamento agli autoriparatori.
Veniamo a loro, i professionisti della riparazione… Sono pronti al cambiamento o attendono passivamente momenti migliori?
Chi lavora passivamente ne ha già pagato le conseguenze. Infatti, rispetto a una decina di anni fa, le officine truck sono sempre meno, ma quelle rimaste sono cresciute nelle dimensioni.
Un altro player che si muove attivamente sul mercato è rappresentato dalle flotte: sempre più grandi, si strutturano internamente, creando un servizio di officina.
In tutto ciò, la riparazione indipendente non sta a guardare, seppure con delle differenze a livello geografico: infatti, se le officine del nord Italia sono sempre più grandi e più strutturate, nel resto della penisola le officine tradizionali rimangono di piccole dimensioni.
Diamo poi per consolidata la differenza tra officina indipendente e autorizzata, dove la presenza del costruttore influisce sia sulla dimensione strutturale sia sull’organizzazione e sulla dotazione di attrezzature.
In tutti i casi, Cravedi si è saputa adattare ai cambiamenti, rispondendo tanto alle esigenze delle grandi officine quanto a quelle di minore dimensione, che richiedono un servizio "just in time", senza trascurare i bisogni delle flotte e delle sue officine interne.
G6 Autoparts: un’alleanza fra ricambisti
Non è il solito gruppo, ma un progetto nuovo, in divenire, dove “i soci sono destinati ad aumentare di pari passo con la crescita del gruppo; un percorso da costruire insieme, che non nasce dall’alto ma dal confronto diretto con il mercato”. Così G6 Autoparts si presenta sulle pagine di Notiziario Motoristico (leggi la notizia).Il suo presidente, Giuseppe Palmerini, della Palmerini Autoricambi, la definisce come: “un’unione di eccellenze omogenee per qualità e posizionamento nel mercato di riferimento; un gruppo di imprenditori che condividono uno stile di lavoro comune e una grande stima reciproca”.
In concreto, è una società di ricambisti (al momento sono sei: D.E.C.A. e Lariolux di Como, Record Ricambi di Brescia, Cravedi di Treviso, Friuli Ricambi Auto di Udine e Palmerini Autoricambi di Perugia) che con i suoi 18 punti vendita sviluppa 80 milioni di euro di fatturato complessivo; aziende omogenee per dimensioni, volumi, approccio al mercato e mentalità imprenditoriale.
Ciascuna azienda ha una sua specializzazione e grazie a questo il gruppo riesce a coprire i diversi settori dell’aftermarket indipendente: ricambi auto (meccanica e carrozzeria), ricambi truck e attrezzature. Ma ciò che contraddistingue il progetto G6 da altre aggregazioni è la diversa strategia: non un gruppo d’acquisto, ma una rete di imprese che vuole investire sulla collaborazione con fornitori partner e sui servizi alle officine.
Come ci dichiara Giorgio Cravedi, attualmente c’è una forte preponderanza nel settore auto, visto che solo due dei sei soci trattano track (oltre a Cravedi, anche Record Ricambi): “L’obiettivo è includere anche altri attori del veicolo industriale che abbiano le stesse caratteristiche nostre, quindi aziende che siano radicate da tempo sul territorio, che lavorano direttamente con utilizzatore finale (officine e flotte), che abbiamo le stesse nostre dimensioni e una visione del mercato simile alla nostra. Ora dobbiamo lavorare per consolidarci al nostro interno e per consolidare i rapporti con i fornitori (al momento auto) che andremo a scegliere a pannello, poi passeremo alla fase due, che è quella di ampliare i servizi alle officine”.
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