Articoli | 10 May 2021 | Autore: Redazione

Anche ad aprile i pesanti proseguono nel trend positivo, ma la crescita rallenta

Le pressioni sui costruttori portano Unrae a chiedere la creazione di un Tavolo Automotive permanente, che individui le soluzioni strategiche migliori per inserire il settore nei programmi di modernizzazione del Paese.

 

La stima elaborata da Unrae sul mercato dei veicoli industriali per il mese di aprile non fa che confermare la tendenza in atto già da alcuni mesi, ossia il ruolo di traino assunto dal segmento dei veicoli pesanti, mentre i leggeri e i medi continuano a calare, seppure con differenti velocità.

Confrontando i dati mensili di aprile 2021 con quelli del 2019 (come già fatto negli ultimi mesi, Unrae evita il confronto poco significativo con il 2020), salta all’occhio il pressoché totale appiattimento verso il basso della curva dei veicoli leggeri dalle 3,5 alle 6 t., che hanno visto solo 75 unità immatricolate durante il mese di aprile (-36,4%), e la lenta discesa dei veicoli medi, quelli compresi tra le 6 e le 16 t., con 280 veicoli immatricolati (-8,2%).
Ancora in crescita, invece, le immatricolazioni di veicoli oltre le 16t, con 2.070 nuove unità rispetto alle 1.957 di aprile 2019 (+5,8%).


 

La fotografia di Unrae

“Utilizziamo ancora i dati mensili del 2021 e quelli del 2019 per evitare il confronto poco significativo col 2020 – ha spiegato Paolo A. Starace, presidente della Sezione Veicoli Industriali di Unrae – e il risultato conferma in sostanza lo status quo ante Covid, con una crescita circoscritta nel segmento sopra le 16t (+5,8%).
I primi quattro mesi del 2021 mostrano una inarrestabile flessione dei leggeri (-35,9%), mentre il segmento dei medi continua a calare portando il consolidato del quadrimestre a un modesto +2,6%. Solo i pesanti proseguono nel trend positivo (+12,5%), ma anche per questo comparto i valori mese su mese sono in calo costante”.

“La situazione che abbiamo di fronte – ha spiegato Paolo A. Starace – ci conferma che il mercato è trainato dai veicoli pesanti principalmente grazie alle politiche di acquisto delle flotte, che necessitano di mezzi efficienti e sicuri di ultima generazione. L’effetto delle consegne di contratti di fornitura conclusi nel 2020 si sta però esaurendo.”
 

La preoccupazione degli operatori e il Tavolo Automotive

“Siamo inoltre preoccupati – ha continuato Starace – dalla scarsità di materie prime e carenza di componenti, le cui difficoltà di approvvigionamento hanno già determinato il significativo incremento dei costi di produzione per i costruttori, difficilmente trasferibili a valle, e l’allungamento dei tempi di consegna alla clientela. Senza contare il rischio più che probabile di fermi della produzione, con conseguenze incalcolabili sui conti economici per tutta la filiera.”

“Tutto ciò – ha concluso – mentre i costruttori sono chiamati a investimenti senza precedenti, soprattutto in chiave di sostenibilità di prodotto che, sebbene coerenti con gli obiettivi per la transizione ecologica previsti dal PNRR, non trovano alcun riscontro tangibile nelle misure di sostegno previste dal piano. Il Governo dovrà a questo punto trovare gli strumenti alternativi per sostenere il rinnovo del parco circolante. Per questo motivo auspichiamo anche l’istituzione di un Tavolo Automotive permanente, che individui le soluzioni strategiche migliori per inserire il settore nei programmi di modernizzazione del Paese, evitando provvedimenti di breve respiro”.
 

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