Il distributore romano presenta ufficialmente il nuovo progetto officine, nato meno di un anno fa e già capace di contare 65 strutture affiliate. Il primo obiettivo: assumere carattere nazionale e triplicare le strutture.
Tra tutte le aziende che operano in questo mercato, c’è un gruppo che sta contribuendo in maniera molto dinamica a innovare il comparto, non solo attraverso l’ampliamento e il miglioramento organizzativo della propria rete distributiva e nuovi servizi, ma ora anche attraverso un nuovo network officine.
È l’ultimo progetto di Dierre Dimensione Ricambi, il distributore romano che continua a incasellare importanti successi uno dietro l’altro e si prepara a festeggiarne di nuovi.
Basti solo pensare che nell’ultimo biennio ha aperto numerose e strategiche sedi nel centro e nord Italia, grazie all’acquisizione di MAF e all’apertura delle tre nuove filiali di Nova Milanese, Varese e Novara, oltre ad aver stretto preziose partnership commerciali, come quella con Wolf Lubricants. E da gennaio 2021, si è completamente lanciata in questo nuovo progetto rivolto ai professionisti della riparazione e della manutenzione di camion, autobus e rimorchi, che prende il nome di CBR Point.
A Misano, dove lo scorso 16 e 17 ottobre si è svolta la finale assoluta del FIA European Truck Racing Championship, Dierre Dimensione Ricambi ha organizzato il primo evento dedicato al nuovo network. Sul circuito intitolato a Marco Simoncelli ha allestito un’area hospitality, invitando oltre 275 persone, che hanno seguito la gara di camion direttamente dalla tribuna riservata loro da Dierre.
Ufficialmente l’evento ha rappresentato il lancio della rete CBR Point sul mercato, mentre per noi è stata l’occasione giusta per farci raccontare da Sabino Restaino (in foto), uno dei titolari nonché amministratore di Dierre, punti di forza, obiettivi e progetti futuri del network.
In un momento non certo favorevole, visto la situazione pandemica che stiamo attraversando, avete presentato al mercato un nuovo progetto officine, che fin da subito ha riscosso grande successo. Com’è nata l’idea e come si sta sviluppando?
Il progetto officine nasce nel gennaio 2021, nel momento in cui abbiamo avvertito l’esigenza di far crescere insieme a noi anche i nostri clienti, e non solo a livello di fatturato. L’introduzione di nuove tecnologie, sempre più dirompenti, impongono alle officine un livello di preparazione e formazione sempre più elevato ed è compito nostro, in quanto partner distributivi, aiutarle e supportarle in questo percorso.
Da qui, l’idea di creare un network, una rete di officine gestita dal nostro gruppo e immediatamente, con un certo stupore, ci siamo accorti che il mercato offriva ampi margini di manovra. Da gennaio ad oggi, infatti, contiamo 65 officine. Il risultato è ottimo, vista la velocità di realizzazione, ma siamo solo all’inizio, perché il nostro progetto di network nazionale prevede di triplicare il numero delle officine affiliate.
Cosa vi distingue rispetto ad altre reti di officine già presenti sul mercato?
A differenza di altri network, noi abbiamo la possibilità di fare assistenza tecnica e formazione con uomini nostri, interni in azienda, perché il servizio non è terziarizzato. Prima di partire con il progetto CBR Point, infatti, ci siamo preoccupati di costituire una squadra di lavoro fatta di tecnici e formatori, proprio per rispondere in maniera precisa e puntuale alle esigenze delle nostre officine.
Inoltre abbiamo già previsto un ulteriore sviluppo del progetto, che prevede il coinvolgimento delle flotte. In mente, abbiamo l’idea di creare una rete che faccia sì che anche i trasportatori, ovunque si trovino, abbiano visibilità immediata di dove c’è un punto CBR e questo toglierà loro il problema, ad esempio, di quando rimangono in panne e della garanzia dei pagamenti.
Al momento è tutto ancora in una fase di progettualità, ma siamo fiduciosi, perché le officine già oggi collaborano tra di loro in maniera molto frequente e con buoni risultati, scambiandosi gli interventi nelle varie città.
Vi siete presentati come una rete nazionale, ma cosa succede se un autotrasportatore che scende sotto Roma dovesse malauguratamente avere un guasto?
Siamo consapevoli che per continuare a crescere, con l’obiettivo di creare una rete nazionale come prevede il nostro progetto iniziale, dobbiamo anche scendere sotto il Lazio e coprire regioni che al momento non serviamo e che sono Calabria, Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna.
In questo momento stiamo valutando come risolvere la situazione e stiamo pensando a due soluzioni: coinvolgere altri colleghi distributori nel progetto e accelerare il processo di apertura di filiali nel sud Italia.
È vero, infatti, che anche il progetto della rete distributiva di Dierre prevede che ci siano delle filiali oltre il Lazio. Se fino ad oggi non ne sono state aperte, è solo per una questione di tempo e di opportunità: basti pensare che fino al 2010 il nostro gruppo era costituito da tre filiali, dal 2010 ad oggi se ne sono aggiunte 21. Ma non ci fermiamo qui: se attualmente lavoriamo su 24 filiali, contiamo di arrivare entro la fine dell’anno a 27, perché ci saranno tre aperture da qui al 2022.
Quali sono i requisiti che deve avere un’officina per entrare a far parte della rete CBR Point?
Da quando ci siamo affacciati sul mercato, ormai quasi 35 anni fa, abbiamo puntato alla creazione di un solido rapporto di fiducia con il cliente. E questo vale anche per il progetto CBR: non guardiamo alle dimensioni, ma alla visione, perché – come noi – l’officina che vuole entrare nel network deve essere una struttura che guarda al futuro, anche se piccola. Se c’è questa volontà, sosteniamo noi la crescita dell’officina, la quale può trovare nel nostro progetto una occasione unica, una squadra di professionisti disposta ad aiutarla e a supportarla in ogni necessita.
Naturalmente non escludiamo la grande struttura e nemmeno l'officina autorizzata. Ma sebbene non sia vincolante il fatto di essere già targate, come rete puntiamo molto sulle officine cosiddette bianche, perché in noi possono trovare un’opportunità di crescita ed evolversi, come richiedono i tempi e le tecnologie.
In che modo supportate l’officina nella crescita e cosa mettete a disposizione dell’affiliato?
Chi entra a far parte della rete riceve, oltre a un kit visibilità, un software, l’assistenza telefonica e corsi di formazione. Per quest’ultimo punto, ci tengo a precisare che gli argomenti non li decide il network a priori, ma si organizzano in base alle esigenze delle officine e alle loro richieste.
Come ho accennato prima, uno dei prossimi step sarà quello di legare le flotte alle officine, cercando di portare lavoro all’interno delle nostre strutture e supportarle, quindi, nella loro crescita. È un progetto ambizioso, ma ci proveremo.
Un’altra proposta pensata anche per le officine è il progetto Wolf, uno dei nostri sponsor di questo evento e del network CBR. Con Wolf Lubricants abbiamo stretto una partnership importante, fondata sulla condivisione di valori comuni, come l’eccellenza e l’approccio a un servizio completo. Wolf ha creduto in Dierre sposando il nostro progetto CBR e anche noi abbiamo fatto grandi investimenti con loro, per lo stoccaggio dei lubrificanti e per spingere il loro prodotto nelle officine.
In foto: l’e-commerce rivolto alla rete di officine CBR
si arricchisce di una nuova funzionalità:
la ricerca del ricambio inserendo il telaio.
si arricchisce di una nuova funzionalità:
la ricerca del ricambio inserendo il telaio.
Un trend del mondo ricambi, seguito da diversi distributori, è la crescita dei private label. È una strada che verrà intrapresa anche dal vostro gruppo?
Al momento non abbiamo progetti al riguardo, anche perché privilegiamo materiali di primo equipaggiamento o di qualità equivalente. Ovviamente nella nostra offerta ci sono prodotti anche più commerciali, ma non è nostra intenzione creare un brand privato. Quello che abbiamo fatto sono delle piccole pubblicazioni che raccolgono i codici più importanti per famiglie di prodotto, nell’ottica di semplificare la gestione del cliente. È una semplice codifica interna, perché in effetti il prodotto viene consegnato nella confezione del fornitore.
Come chiuderete l’anno e qual è la sua visione di questo mercato?
Al di là del problema di approvvigionamento merci e delle limitazioni generate dalla pandemia, che riguardano tutti a livello globale, stiamo lavorando bene: il lavoro c’è e la crescita è importante. Possiamo stimare una chiusura dell’anno intorno ai 78-80 milioni di euro di fatturato.
Per quanto riguarda il mondo dei trasporti, i cambiamenti sono diversi. Uno di questi riguarda le flotte e la composizione del parco circolante. Sempre più operatori, infatti, hanno nelle loro flotte un mix di veicoli, tra cui il leggero comincia ad avere un certo peso. Di conseguenza, nei nostri magazzini i ricambi per veicoli commerciali cominciano ad avere un loro spazio a scaffale, mentre solo qualche anno fa non ci sarebbero entrati.
Essere un socio del Consorzio PDA, in questo, ci aiuta, perché abbiamo già una visione del mondo dell’auto, a cui il veicolo commerciale leggero appartiene.
Hospitality CBR a MisanoIl primo evento dedicato alla rete di officine CBR Point è stato un successo, che ha visto il coinvolgimento di ben 275 persone, come ci ha raccontato Marco Pallottini, responsabile marketing di Dierre e organizzatore dell’evento.“Su un’area di circa 300 mq ad uso esclusivo, situata in prossimità del circuito, Dierre ha allestito una tensostruttura con all’interno dei desk per la presentazione dei prodotti dei fornitori sponsor, e ha riservato ai propri ospiti una tribuna per gustare le due gare di truck previste per la giornata di domenica 17 ottobre. Per tutta l’area, completamente brandizzata con i loghi dei 25 fornitori che hanno sponsorizzato il progetto CBR, le officine coinvolte (già affiliate o ancora potenziali) hanno avuto modo di conoscere e toccare da vicino il tipo di supporto che un network come CBR Point può offrire loro, a partire dalla stretta partnership con i fornitori.” |
Da 0 a 65 in un anno
Vista la velocità con cui si sta sviluppando il network, non si può dire che Dierre Dimensioni Ricambi non sia un’azienda snella ed efficace nelle sue decisioni...“Tutto è stato fatto molto velocemente, ma questo fa parte del DNA del gruppo Dierre: velocemente abbiamo ampliato il nostro raggio d’azione, velocemente abbiamo aperto le filiali, velocemente abbiamo creato la nostra rete di officine.
Ce lo insegna la nostra storia: a una prima fase di crescita è seguito un periodo di consolidamento, dopodiché è partita una nuova e più importante espansione; abbiamo infatti aperto la prima filiale nel 1998 a Frosinone e poi nel 2000 a Latina; dal 2000 al 2010 non abbiamo fatto altro che consolidare (ampliando le gamme prodotto, accumulando esperienze, assistendo al cliente) e poi siamo ripartiti. La crescita esponenziali è stata costruita in questi ultimi 10 anni, dal 2011 in poi.
E ora, altrettanto velocemente, è nato e si sta sviluppando il progetto CBR Point."
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