Nonostante i grandi annunci, l’autotrasporto rimane ancora fedele al diesel e con la carenza di componenti e l’invecchiamento del circolante, la riparazione dei componenti di iniezione torna a essere un business interessante. Ne abbiamo parlato con R.A.S.E.D. Spaco Diesel.
E quando si parla di motori diesel, uno dei componenti maggiormente soggetti ad usura è proprio l'iniezione di gasolio. Con i nuovi motori ad alte pressioni poi, questi componenti sono diventati molto più delicati e la ricerca tecnologica ha fatto passi da gigante negli ultimi anni. Il risultato è che sempre più spesso la soluzione, quando si rompe un iniettore e una pompa di iniezione, la soluzione più rapida è quella di sostituirla con una nuova.
Eppure qualcosa sta cambiando: da una parte la produzione è andata in crisi con la pandemia, dall’altra la domanda di soluzioni ecosostenibili sta crescendo in tutto il mondo e uno dei mantra più diffusi è quello di far crescere l’economia circolare, che nel mondo automotive si traduce in uno slogan quanto mai efficace: “riparare è meglio che sostituire”.
Una tendenza che sempre più sarà presente anche in Europa, ma che rappresenta lo standard in molti paesi esteri, soprattutto emergenti.
“In paesi come il Cile e in generale in tutto il sud America esistono grandi realtà di riparazione pompe diesel, che ogni giorno rimettono a nuovo anche 200 pompe - spiega John Pathak, direttore tecnico di R.A.S.E.D. Spaco Diesel - aziende che quindi poi si occupano di reimmettere sul mercato prodotti rigenerati pari al nuovo”.
Per una realtà come R.A.S.E.D. Spaco Diesel è normale ragionare in termini globali. Il 90% del fatturato di questa azienda, specialista nella produzione di componenti per tutti i tipi di pompe di iniezione diesel, common rail, e ricambi per elettronica, è ancora oggi orientato verso l’estero e stupisce che il nostro paese rappresenti ancora solo un 10% delle vendite.
“In realtà noi operiamo non solo nel mondo dei veicoli industriali e bus, ma anche in ogni applicazione dove è presente un motore diesel: dal navale ai motori stazionari fino al movimento terra e agricoltura” sottolinea Pathak.
In foto: John Pathak, direttore tecnico di R.A.S.E.D. Spaco Diesel.
Ma per capire esattamente di cosa stiamo parlando e del perché il lavoro della revisione delle pompe iniezione possa essere un’opportunità, bisogna partire da un po’ più lontano, e cioè dal 1961, quando questa azienda è stata fondata a Milano.
L’acronimo R.A.S.E.D., cui in seguito si è aggiunto il brand Spaco Diesel, sta per “Ricambi Auto, Scooter e Diesel”, questo perché l’azienda è nata esportando prevalentemente carburatori in tutto il mondo. Proprio da questa attività distributiva ha fatto poi seguito l’attività di produzione, scaturita quando alcuni clienti hanno iniziato a chiedere dei componenti introvabili sul mercato.
Alcuni di questi ricambi erano piuttosto semplici, come le chiavette Woodruff (per chi non conoscesse il termine, sono le classiche chiavette a mezzaluna di accoppiamento degli alberi - n.d.r.), ma ben presto l’azienda ha dovuto specializzarsi su prodotti all’apparenza semplici ma nella realtà molto complessi.
Fin da subito, infatti, Pathak e i suoi collaboratori hanno capito che c’era una forte richiesta di ricambi per pompe iniezione di motori Diesel e che sul mercato era difficile trovare i ricambi, anche perché i produttori di questi componenti erano pochi e molto strutturati (cosa che è ancora così oggigiorno - n.d.r.). Ma produrre ricambi per organi delicati come l’iniezione diesel non è semplice e se la lavorazione non è più che perfetta il ricambio può essere fonte di problemi.
Per questo Spaco Diesel ha da subito puntato su una produzione interna con un elevato controllo della qualità. Il passo successivo è stata l’introduzione dei kit: perché quello che hanno notato i tecnici dell’azienda è che spesso i riparatori sostituivano solo i componenti danneggiati, non occupandosi di quelli usurati ma non ancora rotti.
“Quando siamo partiti con il primo kit – spiega ancora Pathak – pensavamo di crearne una decina e non ci aspettavamo il successo che poi abbiamo avuto. Oggi abbiamo oltre 700 kit a catalogo, cui si aggiungono altri ricambi”.
Ma se i kit sono una soluzione molto apprezzata dal mercato, quello che è successo è un’esplosione di codici. Non è un segreto che, proprio l’iniezione diesel sia stato uno dei terreni su cui la ricerca si è maggiormente concentrata negli ultimi anni: per efficientare i consumi e, ancora una volta, ridurre le emissioni.
Questa “corsa” alle nuove tecnologie ha portato un secondo effetto collaterale: si è radicalmente ridotta la vita utile di questi componenti. Così sul mercato trovare i ricambi diventa molto più difficile, perché anche i produttori originali non hanno un grande interesse a tenere a stock ricambi per componenti che hanno venduto volumi considerati insufficienti. Ecco allora che spesso la riparazione diventa un obbligo ed è questo anche il motivo per cui Spaco Diesel continua a investire in produzione e stoccaggio di ricambi.
“Rispetto al passato abbiamo ampliato la gamma offerta per soddisfare le richieste dei nostri clienti, costretti a fronteggiare una domanda sempre più frammentata – spiega Roberto Pazzi, responsabile acquisti di R.A.S.E.D. - Oggi possiamo affermare di avere probabilmente il più completo catalogo ricambi per l’iniezione Diesel sul mercato”.
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