Il ritorno ad Automechanika Frankfurt all’insegna di una cultura aziendale orientata allo sviluppo di nuove soluzioni per ampliarsi in nuovi mercati. Ne parlano il presidente Massimo Nuti e il direttore generale Luca Randighieri.
“Quello di Francoforte è l’evento fieristico più importante del nostro settore - afferma il presidente Massimo Nuti (a destra, nella foto di apertura, insieme a Luca Randighieri, direttore generale del gruppo) - e siamo particolarmente contenti di tornare a esporre in quel contesto. Nei giorni di fiera non mancheremo di ricordare il nostro sessantesimo anno di attività”.
Era proprio il 1962 quando Roberto Nuti fondò a Bologna l’azienda che ancora oggi porta il suo nome. Sono trascorsi 60 anni e oggi, questa impresa dal cuore italiano, ha una dimensione internazionale con sedi in Italia, Turchia, India.
La quota export è del 40% con mercati in oltre 80 Paesi e una gamma di prodotti che si è ampliata ben oltre il comparto dell'aftermarket per veicoli industriali, ambito in cui Roberto Nuti Group è un solido punto di riferimento.
Negli ultimi due anni, infatti, agli storici ammortizzatori e molle ad aria a marchio SABO (progettati in Italia e prodotti negli stabilimenti del Gruppo) si sono affiancati gli ammortizzatori per il primo impianto e, soprattutto, per i mezzi su rotaia, per i quali l’azienda ha ottenuto la certificazione UNI EN15085-2:2008, a tutela dell’affidabilità dei componenti per locomotori, carrozze e tram.
Chiude l’ampia offerta la produzione di applicazioni personalizzate (ammortizzatori per veicoli speciali, per mezzi agricoli e per diverse tecnologie industriali).
A tutto ciò si aggiunge la commercializzazione, in esclusiva per l’Italia, di componenti di importanti brand internazionali quali MEI-QAS (leve e pinze per i freni), Pilot (sedili), AYD (tiranti) e Beweko (frizioni).
Il Gruppo ha ben superato questi anni resi difficili dalla pandemia e dalle tensioni geopolitiche, tornando, già nel 2021, a performance di fatturato pre-covid (il primo semestre 2022 conferma questa tendenza).
Ora lo sguardo va al futuro
“Un futuro che vogliamo affrontare con ottimismo, pur non mancando le incognite - continua Massimo Nuti -. In particolare l’Italia, il nostro Paese, dopo la pandemia e in un momento delicato per l’economia, si è trovata in una situazione di incertezza a causa del manifestarsi di una crisi a livello politico. Ma la nostra dimensione è ormai internazionale e anche per questo siamo fiduciosi.Continueremo ad affrontare i mercati puntando su assortimento e servizio, consapevoli che il nostro storico know-how, e gli importanti investimenti che abbiamo messo in campo da tempo, ci consentiranno di essere sempre protagonisti nei mercati”.
Mercati, come abbiamo visto, in via di diversificazione. Su quali linee di sviluppo? Lo abbiamo chiesto a Luca Randighieri, direttore generale di Roberto Nuti Group.
“Al fine di consolidare la nostra posizione, ci stiamo organizzando per ampliare la quota del mercato di riferimento, quello dei mezzi da trasporto, per conquistare quote di mercati contigui e potenziarci nell’offerta di soluzioni per il primo impianto. Stiamo inoltre investendo in ragione di una maggiore flessibilità attraverso la reingegnerizzazione dei processi produttivi. Infine, ma non meno importante, l’approdo di successo al mercato degli ammortizzatori nel settore ferroviario ha costituito una testa di ponte che intendiamo irrobustire, ampliando l’offerta e la capacità produttiva”.
Siamo in tema di ricorrenze; uno slogan dell’azienda, adottato in passato, recitava: “The art of technology”, facendo leva sulla grande tradizione meccanica del territorio in cui il marchio SABO è nato.
Siamo in tema di ricorrenze; uno slogan dell’azienda, adottato in passato, recitava: “The art of technology”, facendo leva sulla grande tradizione meccanica del territorio in cui il marchio SABO è nato.
“Siamo propensi a valorizzare l’eccellenza italiana in settori anche molto diversi fra loro - commenta Luca Randighieri -. Il marchio SABO sarà sempre più sinonimo di soluzioni tecniche e servizi affidabili, non solo in ambito di componenti per la mobilità. Per fare un esempio abbiamo partecipato, mettendo a disposizione la nostra conoscenza delle dinamiche dell’ammortizzatore, a un progetto di ricerca dedicato alla salvaguardia degli edifici storici in caso di terremoto. Un’esperienza importante, condotta dalla nostra sede di Vicchio del Mugello, il cui risultato ci sprona a guardare con interesse anche a mercati nuovi, come ad esempio quello dell’edilizia antisismica, che potrebbe offrire importanti opportunità per il Gruppo, anche per quanto riguarda il prodotto molle ad aria”.