Non è solo la più grande concessionaria d’Europa di Iveco Group, ma un’azienda che ha fatto dell’assistenza e della gestione ricambi il suo fiore all’occhiello, grazie all’apporto della tecnologia anche digitale. L’intervista con i responsabili RD Parts e RD Service.
Oggi è la più grande concessionaria d’Europa di Iveco Group, oltre che di New Holland e Case Agriculture, Case Construction, di Fiat Professional e Piaggio Commercial, e rappresenta per il settore dei trainati i marchi Viberti, Cardi e TMT.
Stiamo parlando di Romana Diesel, storica realtà profondamente radicata nel territorio, che in tutti questi anni - caratterizzati da una crescita costante e continua - ha mantenuto ben saldi due aspetti fondamentali: la dimensione familiare (oggi in azienda convivono tre generazioni) e il forte legame con il brand Iveco.
Parallelamente allo sviluppo dell’attività di vendita di veicoli commerciali e industriali, di rimorchi e semirimorchi, di autobus, di mezzi movimento terra e agricoltura, Romana Diesel ha ampliato e potenziato i settori RD Parts e RD Service, due facce della stessa medaglia strutturate per aumentare sempre più il livello del servizio al cliente finale.
L’apporto di queste due attività non è solo una questione di numeri e di fatturati, ma di solidi rapporti di fiducia con i clienti e di relazioni forti e durature nel tempo.
Per capire il segreto di questo successo, abbiamo incontrato presso l’importante sede romana: Francesco Campilli, Parts & Brand Manager di Romana Diesel, rappresentante della terza generazione, ed Eugenio Miccone, Service & Tender Manager, nonché il primo esponente della quarta generazione.
Una piacevole chiacchierata incentrata attorno al tema dell’innovazione, di come è cambiato il modo di operare e di quali benefici ha portato.
Sopra: Francesco Campilli, Parts & Brand Manager Romana Diesel; nella foto a destra: Eugenio Miccone, Service & Tender Manager.
Romana Diesel ha festeggiato lo scorso anno 85 anni di attività. Come si presenta oggi sul mercato?
Romana Diesel nasce dalla fusione di due aziende specialistiche attive dal lontano 1937, la Sa.Ro.Ca. di Fernando Campilli, commissionaria OM, e la Sievit di Massimo Maurizi, ai tempi rivenditore Viberti.
Tagliato il traguardo degli 85 anni di attività, rappresentiamo la più completa organizzazione nel Lazio al servizio delle imprese di autoservizi per il trasporto di merci e persone, delle imprese edili, artigiane e agricole.
Attraverso le nostre quattro sedi, a Roma, Frosinone, Latina e Viterbo, distribuiamo ogni anno mediamente 5.000 veicoli nuovi e 2.300 veicoli usati in Italia ed all’estero. Attualmente Romana Diesel si avvale di 370 collaboratori, di cui 160 dedicati al post-vendita , figure di alta professionalità che servono oltre 7.000 clienti ogni anno.
Non meno importante è la parte service e ricambi: ogni sede è infatti strutturata con una grande organizzazione dedicata alla vendita di ricambi e all’assistenza dei veicoli, attività che fatturano mediamente 73.000 ore di manodopera specializzata e sono in grado di movimentare ogni anno circa 8.000 tonnellate di ricambi e lubrificanti.
Scendiamo nel dettaglio di queste attività. Quanto incidono “service e ricambi” e con quali numeri?
RD Service e RD Parts, le due organizzazioni dedicate all’assistenza dei veicoli e alla vendita di ricambi, rappresentano una parte importante di Romana Diesel, con una quota rilevante di business.
Sugli 11.000 metri quadrati complessivi delle quattro officine, ogni anno assistiamo 25.000 veicoli ed effettuiamo oltre 190.000 interventi riparativi su ogni tipologia di trazione: termico, GPL, CNG, LNG, EV.
Se alle quattro officine di Romana Diesel aggiungiamo le nostre 30 Officine Autorizzate Iveco dislocate sul territorio laziale, la struttura assistenziale al servizio del cliente può contare sulla forza lavorativa di altri 380 meccanici specializzati su veicoli commerciali, industriali e autobus Iveco.
Per quanto riguarda i ricambi, i magazzini a marchio RD Parts sono organizzati su 4 strutture (una in ogni sede) per una superficie coperta totale di oltre 7.000 mq. All’interno: 14 magazzini automatici verticali Modula e una disponibilità quotidiana di 60.000 differenti ricambi, dedicati in particolar modo al settore Truck & Bus.
Siete una grande famiglia che genera grandi numneri anche all’interno del settore Parts...
Lo staff Parts è composto da 50 persone (tra acquisti, marketing, call center, banco e logistica) e comprende anche una forza vendita esterna di 8 agenti, che tutti i giorni è presente sul territorio per la consulenza professionale a officine e aziende di trasporto.
Per servirli al meglio e soddisfare in maniera celere ogni loro richiesta, eroghiamo un servizio di distribuzione ricambi al cliente, a marchio Fast Delivery, che effettua fino a 4 consegne al giorno sul territorio.
Negli ultimi anni il settore Parts ha subito una profonda trasformazione, grazie a una forte spinta verso l’adozione di nuove tecnologie. Come nasce questa scelta e come è cambiata la gestione?
È una scelta adottata qualche anno fa, ma attorno alla quale abbiamo iniziato a ragionarci dagli inizi del nuovo millennio. La domanda che ci ponevamo allora era come poteva cambiare il nostro lavoro ancora legato alle vecchie “tradizioni” di questo storico mestiere.
I primi passi sono stati fatti verso il cliente, nel 2013, con l’avvio di call center professionali dove far confluire le esigenze dello stesso cliente e dai quali far partire iniziative di spinta commerciale, e con l’inserimento dell’e-commerce di Sofinn integrato al nostro DMS.
Il vero cambiamento organizzativo risale a qualche anno dopo, nel 2018, con un progetto che ha rivoluzionato la logistica, il cuore del nostro lavoro. Il banco di prova è stata la sede di Roma, con la trasformazione di quello che era il vecchio magazzino degli anni ‘80 in un innovativo hub logistico, che oggi ruota attorno alla Red Island 4.0, una zona altamente automatizzata dove dialogano più sistemi per facilitare e velocizzare il picking.
Qui, le vecchie scaffalature hanno ceduto il posto a nuove tecnologie, come magazzini automatici (10 lift Modula), sistema di picking Put To Light, WMS e terminali a radiofrequenza, che hanno permesso di eliminare la carta, ridurre i chilometri percorsi ogni anno dal personale di logistica e ottimizzare il lavoro quotidiano.
Lo stesso investimento tecnologico è stato quindi replicato su Frosinone, un hub logistico fondamentale per la strategicità dell’autostrada A1 su cui l’intero paese si muove.
L’ultimo passaggio, completato un anno fa, è stato e continua ad essere un esempio unico in Italia per il settore della distribuzione ricambi: l’inserimento di due robot collaborativi (forniti da Omron e customizzati da TMP Engineering), che completano il processo di automazione andando a consegnare i ricambi direttamente presso il banco clienti o presso i 37 stalli di officina.
Grazie a questa tecnologia, tutto il flusso di lavoro scorre velocemente, ma soprattutto i nostri tecnici ricevono i ricambi corretti e necessari per la lavorazione senza spostarsi dalla propria postazione.
Di pari passo alla divisione Parts, è cambiata anche la gestione del Service e il lavoro in officina, grazie alla digitalizzazione. Con quali vantaggi?
Tre anni fa abbiamo sviluppato un erp verticale per le attività sul veicolo. Siamo partiti dalla convinzione che ogni tecnico di officina crei valore focalizzandosi solo sul veicolo, quindi l’idea è quella di abbattere il wasting time. Come? Facendo transitare tutti i dati descrittivi del processo riparativo nel digital, grazie al supporto di smartphone in dotazione a ogni tecnico della riparazione, sui quali riceve le attività da svolgere e attraverso i quali inserisce le timbrature e richiede con nota vocale ricambi e supporto tecnico.
Inoltre, i capi officina con una doppia release pc e lim assegnano i diversi task ai tecnici e monitorano il wip su tutta la produzione. Infine il processo è chiuso da auditor, che verificano il buon fine dell’attività commissionata.
L’integrazione tra parts & service è totale, con la consegna a ogni stallo dei ricambi necessari per ogni specifico intervento. I vantaggi sono evidenti, a partire dal recupero del wasting time per l’attesa del ricambio (queu), l’attesa del supporto tecnico, ma anche la puntalità del dato di scarico dei tempi, le info da remoto su wip per clienti. Inoltre tutto il processo genera maggiore concentrazione e consapevolezza.
Nel nostro giro in officina abbiamo visto i tecnici muniti di un caschetto. Di cosa si tratta?
Abbiamo dotato le officine di caschetti Kiber 3, che consentono delle esperienze di “augmented reality”. Questi visori rispondono al mantra Romana Diesel, che vuole sicurezza e efficacia come driver di sviluppo, quindi maggiore sicurezza grazie al caschetto che protegge la testa, grazie alle cuffie che isolano da decibel in eccesso e grazie alle handcam che rilevano le temperature.
Inoltre, i kiber consentono di centralizzare le competenze e assegnarle puntualmente da remoto. Ma non solo. Si tratta di un investimento significativo, soprattutto dal punto di vista del valore generato: puntiamo alla contaminazione della conoscenza riparativa lungo tutta la rete primaria e secondaria della rete.
Con questo tool, infatti, sarà possibile creare delle classi interattive per lo scambio delle conoscenze.
Come già successo, il banco di prova dell’investimento sono le officine di Roma, ma ben presto tutti i nostri tecnici saranno dotati di questi caschetti.
La crisi della componentistica continua a far soffrire costruttori e reti di assistenza? Come state affrontando queste difficoltà?
Per diverso tempo i ritardi lungo la supply chain hanno generato qualche disservizio, che però siamo riusciti a mitigare grazie a uno stock ricambi sempre importante, che ci ha permesso di tamponare ogni situazione.
Nel settore auto (passenger car), il mondo dealer sta attraversando una fase di consolidamento. A che punto siamo nel mercato truck?
La decimazione delle imprese nel commercio è un fenomeno trasversale che tocca anche il settore automotive e in primis l’ecosistema passenger car, che da sempre è pioniere nelle evoluzioni.
Ritengo comunque che la portata di questa “disruption” non consenta sostenibilità con numeri che non siano adeguati alla decrescente profittabilità. Questo implica che siamo costretti a fare più volumi per riuscire ad avere un utile d’impresa che sia accettabile.
In particolare, il mercato truck si trova in una posizione privilegiata rispetto all’auto, differenziandosi per due aspetti: il minor numero di dealer e una catena di distribuzione più lunga, in cui il concessionario truck si relaziona soprattutto con le flotte e non con il trasportatore. Noi siamo pronti e strutturati per affrontare i cambiamenti in atto. Continueremo a investire nei processi di automazione e in tecnologie che migliorino tutte le fasi della lavorazione.
Un grande apporto ci viene dalla quarta generazione che sta facendo il suo ingresso in azienda, portando con se’ nuovi progetti e nuove visioni.
Certificazioni di qualità:
Romana Diesel è attenta alla sua impronta ambientale ed organizzativa. Ecco perchè nel 1996 è stata la prima concessionaria ad aver ottenuto la certificazione di qualità ISO 9001. A questa, nel tempo, si sono aggiunte la ISO 14001 (certificazione di sistema ambientale), la ISO 45001 (per l’assistenza post vendita) e la ISO 37001 (per la prevenzione della corruzione). |
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