Articoli | 10 January 2024 | Autore: Redazione

Revisioni dei veicoli pesanti: a che punto siamo?

L’attività delle revisioni dei veicoli industriali si trova da tempo in una impasse. La recente pubblicazione di due decreti sembra aver sciolto ogni nodo, introducendo diverse novità. Facciamo il punto sullo stato dell’arte dell’applicazione della nuova normativa.

 

Dopo anni di piccoli passi avanti e tanti passi falsi, forse la strada verso la completa, chiara e definitiva esternalizzazione del servizio di revisioni dei veicoli pesanti sembra essere tracciata.
Già quattro anni fa, per la prima volta, si è parlato di una piccola rivoluzione del settore, con le nuove disposizioni introdotte dalla Legge di Bilancio 2019 per risolvere il problema dei lunghi tempi di attesa per la revisione dei veicoli superiori ai 35 quintali di massa complessiva.
In sintesi, veniva modificato l’articolo 80 del Codice della strada, permettendo ai centri privati di revisione - titolari di apposita autorizzazione - di effettuare le revisioni dei veicoli pesanti destinati al trasporto di merci non pericolose o non deperibili in regime di temperatura controllata e dei relativi rimorchi e semirimorchi.

Con lo scopo di eliminare i tempi biblici delle revisioni, tale modalità andava ad aggiungersi alle revisioni presso gli Uffici territoriali delle Motorizzazioni e alle sedute esterne presso attività di autoriparazione autorizzate ai sensi della legge 870/86.
 

Affidamento delle revisioni alle officine private: lo stallo


Se la legge di Bilancio 2019, quindi, per la prima volta ha introdotto il concetto di affidamento delle operazioni di revisione a operatori privati, il seguente processo normativo - con l’emanazione del Decreto ministeriale di attuazione - è stato più lungo e complicato di quanto auspicato e non ha portato ai risultati sperati da molti operatori e associazioni di categoria.

Il successivo decreto 446 del 15 novembre 2021, concernente l’aggiornamento della disciplina relativa alla revisione dei veicoli pesanti, conteneva importanti novità, tra cui le disposizioni che andavano a completare l’ambito attuativo.
Se la direzione intrapresa era quella giusta, non lo furono certo le modalità.

Tra gli associazioni di categoria, Confetra, CNA Autoriparazione e lo Confartigianato Anara, sempre in prima linea in questo ambito e al fianco delle imprese, avevano definito i passaggi del Decreto molto complessi e controversi, di sicuro oggetto di ulteriori confronti con il Ministero.
 

Novità nel modello operativo di esternalizzazione del servizio

Per arrivare a una svolta, bisogna attendere altri due anni, quando finalmente sulla Gazzetta Ufficiale n. 258 del 4 novembre u.s, sono stati pubblicati due decreti che hanno introdotto importanti modifiche alla normativa vigente in materia di:
  • revisioni dei veicoli di massa superiore alle 3,5 tonnellate presso i centri di controlli privati,
  • il regime autorizzativo degli ispettori incaricati allo svolgimento di queste operazioni.
Si tratta del decreto 237 del 21 settembre 2023 emanato dal Ministero Infrastrutture e Mobilità Sostenibili, che contiene importanti modifiche al precedente decreto 15 novembre 2021 (cd. 446/2021), in materia di “Aggiornamento della disciplina relativa alla revisione dei veicoli pesanti”, e del decreto 26 ottobre 2023, contenente le modifiche al decreto 16 febbraio 2022 (cd. DD 40/2022), in materia di “Regime di autorizzazione degli ispettori autorizzati dei centri di controllo privati, relativi requisiti e regime sanzionatorio”.

Accolto favorevolmente da molti operatori, il nuovo decreto 237 introduce importanti correzioni al precedente decreto 446.
Le novità riguardano la definizione di misure maggiormente compatibili e sostenibili dalle imprese del settore e il superamento di certe criticità e ambiguità della normativa anche sotto il profilo interpretativo.

Come spiega lo stesso Confartigianato Anara, da tempo impegnata in prima linea per risolvere i problemi che affliggono la categoria delle revisioni, tra le principali novità contenute nel decreto spicca la precisazione dell’ambito di applicazione. “Sono stati eliminati i passaggi controversi delle disposizioni che potevano creare ambiguità con l’ambito dei veicoli leggeri - precisa Anara Confartigianato in un suo comunicato. - Ora, la demarcazione tra veicoli pesanti e leggeri è più chiara e netta, garantendo che il modello regolatorio di revisione dei veicoli pesanti non si sovrapponga a quello dei veicoli leggeri”.

Inoltre, sono stati alleggeriti i requisiti di idoneità richiesti ai centri di controllo per eseguire le revisioni dei veicoli pesanti, tenendo conto delle caratteristiche strutturali delle imprese del settore. Questo è un altro punto su le associazioni di categoria hanno esercitato una forte pressione, sottolineando l’importanza di una regolamentazione equilibrata che non penalizzasse le piccole e medie imprese.

In particolare, viene definito:
- che le aree adibite alla revisione devono essere esclusivamente dedicate a queste operazioni,
- che la metratura della superficie complessiva del centro di controllo non deve essere inferiore a 250 mq
(invece dei precedenti 600 mq),
- che l'area di manovra esterna non deve avere inferiore ai 600 mq (rispetto ai 1.000 mq precedenti).

Un altro aspetto rilevante è l’introduzione di un periodo transitorio, che permetterà alle officine di adeguarsi gradualmente al nuovo regime e ai cosiddeetti centri di revisione 870 (riconosciuti dalla legge 870/1986) di poter richiedere l'autorizzazione come centro di controllo privato. In particolare, il decreto ha previsto che tali centri possano continuare ad operare fino al diciottesimo mese successivo alla data di entrata in vigore del decreto interministeriale MIT-MEF relativo alla determinazione delle tariffe per le operazioni di revisione sui veicoli pesanti svolte presso officine private.

Questa fase di transizione garantisce che le imprese abbiano il tempo necessario per adeguarsi alle nuove disposizioni senza subire impatti economici negativi.
 

>>> Al fine di agevolare la comprensione del nuovo quadro normativo, il Ministero Infrastrutture e Trasporti ha pubblicato una circolare (protocollo numero 32235 del 30 ottobre 2023), al quale ha allegato il testo coordinato del DM 15 novembre 2021, come risultante all’esito delle modifiche introdotte dal DM 21 settembre 2023 (vedi allegato 1) e il testo coordinato del DD 16 febbraio 2022, come risultante all’esito delle modifiche introdotte dal DD 26 ottobre 2023 (vedi allegato 2).

Allegato 1 ==> Scarica il file del testo coordinato del DM 15 novembre 2021 come risultante all'esito delle modifiche introdotte dal DM 21 settembre 2023

allegato 2 ==> Scarica il fil del testo coordinato del DD 16 febbraio 2022 come risultate all'esito delle modifiche introdotto dal DD 26 ottobre 2023

 

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