Nel nuovo centro di assistenza autorizzato Iveco di Arluno abbiam incontrato i protagonisti di questa storia di successo: Stefano Laggetta, general manager di Milano Industrial ed Eugenio e Girolamo Paese, titolari Ticino Service. Una partnership che punta all'eccellenza.
Un’intesa nata nel 2018, con l’acquisizione dell’ex officina Calcaterra e la creazione di Ticino Service, che si è rafforzata negli anni fino a trovare oggi espressione concreta nella nuova sede di Arluno (MI), un centro di eccellenza nella riparazione dei mezzi pesanti.
L’inaugurazione della struttura, un evento che ha saputo combinare momenti di spettacolo, intrattenimento e presentazione dei nuovi veicoli, ha segnato l’inizio di un nuovo capitolo per entrambe le aziende. Un percorso di sviluppo e innovazione basato su affinità e stima reciproca, dove dedizione e impegno sono il motore della crescita.
Così è stato descritto il rapporto umano e professionale che lega i protagonisti di questa storia di successo: Stefano Laggetta, general manager di Milano Industrial ed Eugenio e Girolamo Paese, titolari Ticino Service.
Li abbiamo incontrati nella nuova struttura di Arluno e da loro ci siamo fatti raccontare la visione che guida la loro partnership e l’importanza sempre crescente del service come elemento centrale nell’offerta di servizi.
Il 12 ottobre viene ufficialmente inaugurata la struttura di Arluno, un impianto che ospita la nuova sede di Ticino Service, oggi centro di eccellenza nella riparazione dei mezzi pesanti. Come siamo arrivati a questo importante traguardo?
Girolamo Paese: È il risultato di un progetto avviato qualche anno fa, nel 2018, quando - in seguito all’acquisizione di un centro di riparazione a Vittuone, noto come officina Calcaterra - insieme a Milano Industrial abbiamo intrapreso una collaborazione che ha portato alla nascita di Ticino Service.
Una comunione di visione e intenti ci ha spinto ad ampliare fin da subito il progetto iniziale, ben più ampio del semplice cambio di denominazione. L’opportunità arriva nel 2021, con l’acquisizione da parte di Milano Industrial di un’estesa area nel comune di Arluno (MI) di circa 17.000 metri quadrati, in una posizione strategica vista la sua vicinanza con il casello autostradale dell’A4 a sud-ovest di Milano.
L’ambizioso progetto di riqualificazione, partito nel febbraio 2023, ha visto la luce questa estate, quando a metà agosto, completato il cambio sede da Vittuone ad Arluno, abbiamo iniziato a operare all’interno di questo innovativo e all’avanguardia centro di assistenza.
Per noi di Ticino Service, la nuova sede è un punto di svolta, reso possibile grazie alla proficua collaborazione con Milano Industrial, un traguardo da cui ripartire per nuovi sviluppi.
Com’è cambiata quindi Ticino Service?
L’aumento dimensionale della struttura, modernamente attrezzata con impianti e strumenti all’avanguardia, ha fatto la differenza fin da subito.
Buona parte dell’insediamento, che si sviluppa su una superficie totale di 17.000 mq (tra area esterna e area coperta) è destinata all’officina (3.000 mq) e al magazzino ricambi (600 mq soppalcati), cui si affiancano circa 780 mq dedicati a uffici, spogliatoi, sala mensa e sala corsi. Inoltre l’impianto di Arluno, oltre a disporre di un’ampia area esterna che agevola la movimentazione dei veicoli e la loro sosta, è dotato di una sala attesa e relax posizionato in una struttura indipendente (di circa 100 mq), provvista di tutte le comodità e servizi per rendere più confortevole l’attesa per gli autisti.
In totale nella struttura sono impiegati 19 collaboratori, di cui 13 meccanici, un magazziniere, due accettatori e due impiegati.
Gli spazi più ampi e ottimizzati ci hanno permesso fin da subito di incrementare i passaggi in officina, che oggi si attestano intorno ai 20-30 ingressi giornalieri. Anche i tempi di fermo dei veicoli si sono ridotti, grazie a una gestione più efficiente degli interventi.
Inoltre forniamo servizi revisioni (con 9-10 sessioni al mese), tachigrafi e un richiestissimo servizio lavaggio, che riserviamo solo ai clienti dell’officina.
Il miglioramento del servizio passa anche dal fornire il ricambio giusto. Come si compone il vostro magazzino?
Operando principalmente sui veicoli Iveco, abbiamo molto ricambio originale ma non solo, perché in officina entrano anche camion di altri brand e soprattutto un buon numero di rimorchi, ormai tutti molto datati.
Alla gamma Iveco Original, affianchiamo quindi la seconda linea “NexPro” e il programma di ricambi rigenerati “Reman”, queste ultime due offerte dedicate soprattutto ai veicoli Iveco più datati. Non manca il ricambio aftermarket, prevalentemente destinato a rimorchi.
Nel suo ruolo di capo-officina, mio figlio Eugenio si trova spesso a gestire interventi su rimorchi, dove il cliente preferisce riparare il vecchio veicolo, spendendo qualche euro in più, piuttosto che sostituirlo. In questo caso, quindi, la crisi del nuovo ha dei risvolti positivi sul nostro lavoro. Diverso è invece il caso dei veicoli a motore, dove anche noi in officina, di fronte a un veicolo ormai vetusto, spingiamo per l’acquisto di un nuovo mezzo.
Il problema della carenza di personale è trasversale a molte attività. Come affrontate la difficoltà di reperire giovani tecnici e di mantenerli poi all’interno della vostra struttura?
Da qualche tempo collaboriamo con l’Enaip di Magenta, formando giovani ragazzi che svolgono stage in officina. Io stesso mi occupo di fornire una panoramica generale su come funziona la nostra attività, dall’accettazione alle gestione delle garanzie, passando per le fasi di check-up, diagnosi, controllo e riconsegna del veicolo.
A Eugenio è affidata la parte più tecnica: con lui i ragazzi mettono in pratica le competenze tecnico-professionali acquisite sui banchi di scuola.
Tutto questo si svolge all’interno di un team molto affiatato e in un ambiente stimolante e orientato alla crescita: fattori che possono giocare un ruolo importante nella scelta professionale del futuro tecnico.
Per Milano Industrial, affidare il service a un partner partecipato sembra essere un modus operandi vincente. Quali sono le ragioni di questa scelta?
Stefano Laggetta: È una visione che nasce da esperienze pregresse con filiali dirette, che non hanno dato i risultati sperati. Cercavamo una soluzione al problema e ci siamo arrivati in parte per caso.
Dal dialogo con alcune officine autorizzate è emersa la necessità, da parte loro, di organizzarsi meglio per adattarsi ai cambiamenti, rafforzare i rapporti con le case mandanti, dotarsi di strutture finanziarie adeguate, ecc. La soluzione è arrivata naturalmente, perché questo tipo di collaborazione, in cui Milano Industrial entra nel capitale sociale dell’officina, consente a quest’ultima di mantenere piena autonomia gestionale, pur contando su un partner solido alle spalle.
Qui ad Arluno, con Ticino Service, abbiamo replicato il modello della sede di Buccinasco, dove siamo in partecipazione con l’officina Visentin. Nella sede di Fantoli, invece, abbiamo una officina diretta di proprietà.
La visione che sta alla base di questa collaborazione è chiara: lasciare la gestione dell’officina a chi sa fare il proprio lavoro, mentre noi continuiamo a mantenere il focus sulla vendita dei veicoli.
Non è un modello sempre replicabile: per una collaborazione di successo è necessaria anche una grande affinità intellettuale. Solo quando c’è l’incontro tra gli aspetti umani, tecnici, intellettuali e finanziari, si possono realizzare progetti vincenti orientati alla crescita.
Ecco perché non è sufficiente dotarsi di capannoni belli esteticamente e ben attrezzati, se poi non si garantiscono servizi di qualità. Di contro, anche servizi di standard elevati necessitano di strutture adeguate e di una solida organizzazione alle spalle.
È un modello adottato solo all’interno delle vostre sedi, o avete partecipazioni anche in officine che fanno parte della rete di assistenza autorizzata?
È un work in progress. Abbiamo appena concluso un’altra operazione, che auspichiamo abbia lo stesso successo di Ticino Service, e che ha portato alla nascita dell’officina Truck Station Padana. Si tratta di una nuova realtà punta a diventare un polo di riferimento per l’assistenza dei veicoli industriali e che raccoglie l’eredità dell’officina Caorsana di Andrea Cavanna e dell’officina Padana della famiglia Spotti.
A questa operazione ne seguirà un’altra, ma è ancora presto per parlarne.
Posso comunque anticipare che, su una rete di 12 officine autorizzate, puntiamo ad estendere questo modello, con l’obiettivo di arrivare al 30% di partecipazioni.
I risultati sono di grande soddisfazioni per tutti, dealer, officina ma anche lato cliente, che trova servizi di alto livello e massima professionalità nell’assistenza.
Di fronte alle difficoltà del mercato del nuovo, quanto è attrattivo per un dealer il mercato del postvendita?
È un mercato attrattivo dal punto di vista della riparazione, nel senso che il ricambio aftermarket ci permette di offrire assistenza anche a veicoli piuttosto datati. Come sottolineato da Gigi, per trainati e veicoli di altri brand spesso ci rivolgiamo all’aftermarket.
Milano Industrial fa parte di Lombardia Truck: questa integrazione come contribuisce alla crescita e allo sviluppo della vostra azienda?
Il nostro è un gruppo estremamente ricco di idee, grazie alla presenza di manager capaci di portare avanti progetti innovativi e, allo stesso tempo, di assolvere a più funzioni con efficacia.
Siamo determinati a fare sempre meglio e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Intendiamo proseguire su questa strada, consolidando il nostro posizionamento sul mercato e rafforzando la nostra penetrazione nel tessuto sociale delle zone in cui operiamo.
Ci tengo a sottolineare un aspetto importante: dietro a Lombardia Truck (che raggruppa ATL, Milano Industrial Tentori e ARA) ci sono solide famiglie, partner con cui sviluppare progetti nella condivisione di affinità intellettuali.