Traguardo importante per la rete di distribuzione nel nostro Paese, che tocca i 1500 distributori attivi, di cui 100 a GNL.
Secondo i dati pubblicati da Anfia nel suo Focus Italia 2020 sul mercato dei veicoli commerciali leggeri e veicoli industriali, gli autocarri a GNL immatricolati nel corso dello scorso anno sono stati 750 (contro i 1.050 del 2019), con una quota del 3,7% del mercato, mentre quelli a metano sono stati di poco inferiori alle 300 unità (293 contro i 442 del 2019).
Sotto la spinta degli incentivi governativi, questa tecnologia sta conoscendo uno sviluppo sempre maggiore, ma per accelerarne la diffusione è fondamentale non solo proseguire con misure di incentivazione all’acquisto, ma soprattutto incrementare la rete delle infrastrutture di rifornimento sull’intero territorio nazionale.
A che punto siamo con l’infrastruttura? Secondo Assogasmetano, l’associazione che rappresenta molte delle più importanti aziende che operano in Italia nell’erogazione del metano per i trasporti, la rete di rifornimento di metano in Italia ha toccato quota 1.500 distributori attivi e di questi, 100 sono a GNL.
Annunciando il raggiungimento di questo importante traguardo, l’associazione sottolinea che ai tradizionali distributori di metano gassoso (CNG) si affiancano sempre di più anche distributori di metano liquido (LNG): “Sono un centinaio nel nostro Paese e sono fondamentali per i rifornimenti di metano ai mezzi pesanti. In crescita, poi, anche il numero di distributori dotati di self service.”
“Il raggiungimento della quota di 1.500 distributori di metano attivi – ha dichiarato Flavio Merigo, presidente di Assogasmetano – testimonia la grande importanza di questo carburante ecologico ed economico nel nostro Paese. Continua senza sosta l’azione di completamento della rete nazionale, che sta raggiungendo anche le zone storicamente meno servite. Inoltre, va sottolineato come il biometano occupi già una quota di circa il 20% di tutto il gas naturale per autotrazione attualmente distribuito, apportando ulteriori benefici positivi in termini di riduzione delle emissioni di gas climalteranti”.