Dati Unrae: a dicembre il mercato ha chiuso con un incremento del 24,8% rispetto a dicembre 2020. Sull’anno, l’incremento è del 23,8% sul 2020 e 6,2% sul 2019.
La chiusura più che positiva del mese di dicembre ha sicuramente contribuito al miglioramento dell’andamento annuale: l’ultimo mese dell’anno ha infatti registrato un incremento del 24,8% sullo stesso periodo del 2020, a doppia cifra per tutte le fasce di peso, ascrivibile alla necessità per i trasportatori di assicurarsi i benefici derivanti dal credito d’imposta.
Sono questi i numeri elaborati da Unrae sulla base dei dati di immatricolazione forniti dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili e commentati da Paolo A. Starace, presidente della Sezione Veicoli Industriali dell’associazione, che nella nota stampa rimarca le difficoltà del comparto.
“Il settore chiude il 2021 con cifre in crescita su entrambi gli anni – ha commentato Paolo A. Starace – ma in realtà l’incremento è trainato esclusivamente dal comparto dei veicoli pesanti (+9,3% sul 2019), mentre il rimbalzo di dicembre, a doppia cifra per tutte le fasce di peso, è da ascrivere alle dinamiche di fine anno e alla necessità per i trasportatori di assicurarsi i benefici derivanti dal credito d’imposta.”
L’analisi mese per mese, in effetti, mostra un andamento altalenante dovuto al permanere delle difficoltà della catena di approvvigionamento. “La carenza di componenti – ha spiegato Starace - ha comportato un rallentamento della produzione, con frequenti stop and go che si sono riflessi in modo negativo sul mercato. In condizioni di normalità nella supply chain, la crescita sarebbe stata a doppia cifra. Purtroppo, è invece prevedibile il permanere della situazione di incertezza nelle forniture certamente per buona parte del 2022.”
“In questo contesto – ha sottolineato il presidente della Sezione Veicoli Industriali di Unrae - rimane fondamentale che si lavori per accelerare il concreto contributo del settore trasporto merci alla transizione ecologica, attraverso un robusto ricambio del parco circolante, per il 55% ancora ante Euro IV, intervenendo in primis con un incremento dei fondi da destinare a tale scopo in una prospettiva strutturale. Ciò al fine di consentire un’adeguata programmazione sia delle Case costruttrici sia delle imprese di autotrasporto per pianificare investimenti e obiettivi anche alla luce della sopra richiamata carenza di prodotto.
E’ inoltre necessario concentrare gli sforzi sul fronte delle infrastrutture per la ricarica di veicoli industriali elettrici e sullo sviluppo dei biocarburanti e dell’idrogeno – ha concluso – che rappresentano soluzioni efficaci e sostenibili per la transizione verso le zero emissioni."