La conferenza stampa è stata l’occasione per illustrare tematiche e problematiche su cui il Transpotec punterà i riflettori, insieme alle novità delle case costruttrici e del mercato.
Come ha dichiarato Luca Palermo, amministratore delegato di Fiera Milano, aprendo la conferenza stampa di presentazione, tenutasi il 13 aprile 2022: “L’80% del mercato sarà rappresentato al Transpotec, grazie alla presenza dei costruttori, mai così numerosi. Vogliamo che la fiera sia un palcoscenico privilegiato dove dare spazio all’innovazione, perché il mercato deve guardare al futuro. A presentare il meglio dell’innovazione saranno 346 aziende, di cui il 15% estere”.
Il Transpotec si propone quindi come piattaforma di business e dialogo in cui dar voce e aprire un confronto. Nel nostro settore trasporto merci ci sono tante questioni aperte che richiedono una riflessione condivisa, cui possono contribuire tutti gli attori della filiera insieme alle istituzioni. L’urgenza di svecchiare il parco mezzi, che è tra i più vecchi d’Europa, la ricerca di nuovi autisti, la sicurezza sulle strade, il costo dei carburanti, la transizione energetica, sono solo alcune delle tematiche al centro della kermesse milanese.
A introdurre due temi caldi, quelli della sostenibilità e della sicurezza, è stato Enrico Finocchi, presidente del comitato centrale per l’Albo degli Autotrasportatori. “Al Transpotec avremo l’onore di aprire i lavori con il convegno inaugurale, in cui parleremo di sostenibilità e sicurezza. Il mondo dell’autotrasporto deve cambiare, perché il mercato è ancora costituito da microimprese. Va comunque sottolineato un dato: nel 2021 abbiamo avuto una riduzione del 2-3% delle imprese di piccola dimensione e un certo incremento di quelle con oltre 50 veicoli, segno di una iniziale evoluzione del settore. Ma è ancora un piccolo segnale. Come Albo, cerchiamo di intervenire per aiutare le imprese e rafforzare il mercato.”
Una certa preoccupazione è stata espressa da Gianmarco Giorda, direttore generale di Anfia, che ha evidenziato come, nonostante il mercato del nuovo fino allo scorso mese abbia fatto registrare numeri interessanti, i timori per i prossimi mesi sono sempre più forti. Le cause vanno ricercate nei diversi fattori esogeni, che stanno complicando i trend: non solo scarsità delle materie prime e alti costi dell’energia ma ora anche il problema dei cablaggi, di provenienza quasi esclusivamente ucraina.
Giorda ha poi ribadito ancora una volta la posizione di Anfia riguardo alle forti tensioni verso le nuove tecnologie create dai target delle emissioni. “Occorre un approccio realistico e non teorico, che sia sostenibile anche a livello sociale – ha sottolineato il direttore di Anfia. Dobbiamo portare avanti differenti tecnologie. Per questo continueremo a lavorare con il Governo perché le nostre proposte vengano accolte.”
Tra le varie proposte degli operatori ci sono anche gli incentivi e la loro estensione. È un tema portato avanti da Paolo Starace, nel suo ruolo di presidente della sezione Veicoli Industriali di Unrae. Durante il suo intervento, Starace ha sottolineato come spesso gli incentivi – così come vengono oggi erogati – non sono così determinanti per il rinnovo del parco, perché ad accedere ai sostegni sono per lo più aziende virtuose, che rinnovano un veicolo già Euro VI con un altro Euro VI. “Gli incentivi dovrebbero essere più mirati, rivolti a quelle imprese con una flotta datata, come stimolo per il rinnovo del parco circolante più vecchio. Inoltre, occorrerebbe destinare ai veicoli industriali un fondo dedicato, per non disperdere l’efficacia del sostegno”.
Per non disperdere anche tutti gli investimenti fatti negli ultimi decenni, Starace ha sottolineato quanto sia fondamentale estendere gli incentivi a più tecnologie e non destinarli solo all’elettrico.
A concludere la conferenza stampa è stato l’intervento di Paolo Uggè, presidente di Conftrasporto, che ha sottolineato l’importanza del Transpotec come momento di confronto tra gli operatori. Ma non basta, perché occorre coinvolgere tutte le istituzioni per attuare quanto finora detto a parole. “Sono stati appena stanziati 500 milioni di euro, che si andranno ad aggiungere al taglio di 21 centesimi al litro delle accise. Il trasporto vive ogni giorno problemi reali e urgenti, ha bisogno di azioni pratiche, ma quando si tratta di passare all’operatività, allora si rallenta. Sono quindi necessari ulteriori provvedimenti che completino i contenuti del protocollo di intesa.”