News | 27 March 2023 | Autore: Redazione

Osservatorio Unrae mezzi pesanti: l’età media del parco (725.000 veicoli) è di 14,3 anni

L’età media scende a 12 anni se si considera solo il comparto pesante superiore a 16 t, che conta 445.000 unità (di cui il 39% è dotato di motori ante Euro 4). Sul totale circolante oltre alle 3,5 t, il 50,4% è ante Euro 4.

 

Sono 725.000 i veicoli industriali con massa superiore alle 3,5 tonnellate che circolano sulle strade italiane e di questi la metà circa (esattamente il 50,4%) è dotata di motori ante Euro 4. L’età media dei mezzi in circolazione si attesta infatti a 14,3 anni, mentre scende a 12,1 anni se si considera il solo comparto pesante superiore a 16 tonnellate, che conta 445.000 unità.
È quanto emerge dall’ultima rilevazione dell’Osservatorio sui Veicoli Industriali per l’anno 2022 diffusa da Unrae, uno studio che mette in luce l’anzianità del circolante e quanto siamo lontani dai parametri di emissioni a zero o basso impatto ambientale imposti dall’Unione europea.

“I costruttori di veicoli industriali da tempo hanno abbracciato la transizione ecologica, contribuendo nei fatti all’abbattimento delle emissioni con veicoli sempre più efficienti e rispettosi non solo dell’ambiente, ma anche della sicurezza stradale – ha dichiarato il presidente della Sezione Veicoli Industriali di Unrae, Paolo A. Starace. - Destano, tuttavia, grande preoccupazione i dati mostrati dall’Osservatorio, che evidenziano un parco circolante con un’età media di oltre 14 anni”.

Una preoccupazione che si fa ancora più forte se si considera che ogni anno sul territorio nazionale vengono trasportate 979 milioni di tonnellate di merci, pari a circa il 62% del totale.

"Siamo comunque convinti – ha proseguito Starace – che l’accelerazione della transizione potrà avvenire sostenendo l’adozione di un mix di tecnologie, tra cui l’utilizzo di biocarburanti compatibili con i motori endotermici attualmente in circolazione, l’elettrico l’idrogeno, per il quale dovremo però attendere ancora qualche anno”. 

“In questo senso, è opportuno quanto urgente che il Governo predisponga un piano pluriennale a sostegno del rinnovo del parco circolante e un necessario piano infrastrutturale. Senza un deciso intervento, infatti, il nostro Paese sarà condannato a un progressivo isolamento causato dall’impossibilità di adozione delle nuove tecnologie da parte delle aziende di autotrasporto alla luce dei vincoli di circolazione già oggi in vigore” ha concluso il presidente Starace.

 

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I dati in pillole

Nel 2022 le immatricolazioni di nuovi mezzi industriali sono cresciute dell’1,4% arrivando alle 25.592 unità, la quota maggiore dei quali riguarda i veicoli pesanti di massa uguale o superiore a 16 t pari a 21.735 (+4,1% sul 2021), seguiti dal comparto medio-leggero sotto le 16 t pari a 2.975 unità (-17,6%) e dagli 882 leggeri sotto le 6 t (+17,1%).
Il tipo di alimentazione dei nuovi mezzi immatricolati nel 2022 mostra la preponderanza dei motori diesel in tutte le categorie: ben 24.624 nuovi mezzi pari al 96,2% delle immatricolazioni totali sono alimentati a gasolio. Le altre quote sono divise tra i 673 mezzi a GNL (2,6%), di cui 26 con motore diesel+GNL, e i 265 a metano (1%). I veicoli a trazione elettrica venduti nel 2022 sono stati solamente 19, e ancora di meno i veicoli ibridi (diesel+elettrico) fermi a 11 unità.
Le alimentazioni cresciute rispetto al 2021 sono due: il diesel (+3,6%) e l’elettrico (salito da 16 a 19 unità), le altre tutte in calo: metano -38%, GNL -33%, ibrido -65%. 

Le immatricolazioni per regione vedono la Lombardia al primo posto con 4.398 veicoli a quota 17,2%, seguita dal Veneto con 2.911 all’11,4% e dalla Campania con 2.589 al 10,1%.

 
 

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