Secondo Unrae, il boom di immatricolazioni di luglio e agosto (rispettivamente +33,5% e +80,7%) è in larga parte derivato dall’introduzione dell’obbligo di installazione del nuovo tachigrafo smart, che nei prossimi mesi potrebbe “drogare” il mercato.
La motivazione alla base del boom estivo è imputabile, secondo il presidente della Sezione Veicoli Industriali di Unrae, Paolo A. Starace, alla situazione contingente determinata dall’obbligo di introduzione del tachigrafo smart, che “droga” il mercato e i cui effetti potrebbero ripercuotersi anche nei mesi a venire.
Il boom estivo
La stima del mercato dei veicoli industriali per i mesi di luglio e agosto 2023 effettuata dal Centro Studi e Statistiche di Unrae – sulla base dei dati di immatricolazione forniti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – ci mostra una crescita “vertiginosa”.Secondo i dati pubblicati, a luglio le immatricolazioni di nuovi veicoli sono state 2.784, contro le 2.086 dello scorso anno, pari a una crescita del +33,5%.
Ad agosto la crescita è addirittura superiore all’80% rispetto allo stesso mese del 2022, grazie alle 2.540 immatricolazioni registrate nel mese, contro le 1.406 dell’agosto precedente.
Scendendo nel dettaglio delle classi di peso, nel mese di luglio si confermano in positivo sia la fascia di peso medio-leggera sotto le 16 t (+25,7%) sia il segmento dei veicoli pesanti di massa uguale o superiore alle 16 t (+37,7%), mentre registrano un disavanzo i veicoli leggeri sotto le 6 t (-35,5%).
Il rialzo delle vendite di agosto è trainato dall’eccezionale risultato del segmento pesante, che registra il +81,2%. Invertono la tendenza i veicoli industriali leggeri (+14,6%) e registrano un notevole exploit i medio-leggeri, che segnano un avanzo del 93,6% su agosto 2022.
Complessivamente, i primi otto mesi dell’anno chiudono in positivo, facendo segnare il +21,2%, con oltre 3.500 veicoli immatricolati in più rispetto al 2022.
Starace: no alle false illusioni
“Il mercato dei veicoli industriali continua a crescere a ritmi sostenuti, con i primi otto mesi dell’anno che registrano un netto +21,2% sul 2022, grazie soprattutto agli ordini già acquisiti a partire dallo scorso anno. Tuttavia, il buon andamento segnato fin qui non deve creare false illusioni, poiché il boom di immatricolazioni registrato nei mesi di luglio e agosto è in larga parte frutto della situazione contingente determinata dall’introduzione del tachigrafo smart di seconda generazione”, ha commentato Paolo A. Starace, presidente della Sezione Veicoli Industriali di Unrae.“L’attuale contesto – ha sottolineato – continua a preoccupare le case costruttrici, dal momento che nell’ultimo periodo si sono venute a creare diseconomie che rischiano di ‘drogare’ il mercato. Il perdurare della carenza di nuovi dispositivi potrebbe quindi determinare, nei prossimi mesi, un crollo delle immatricolazioni, creando gravi difficoltà alle reti distributive e agli operatori di settore”.
“Sebbene abbiamo accolto positivamente l’apertura delle Istituzioni italiane a possibili tolleranze per consentire la circolazione di veicoli non ancora conformi al Regolamento (UE) 2021/1228, in mancanza di una decisione chiara e risolutiva da parte della Commissione Europea, i diversi interventi normativi a macchia di leopardo dei singoli Stati membri arrecano ulteriori danni al mercato, così come alle imprese che operano nel trasporto internazionale delle merci”, ha continuato il presidente Starace.
Si è quindi creata una situazione che richiede un intervento tempestivo e condiviso da tutti gli stati europei. “Auspichiamo che, in occasione delle prossime riunioni di settembre, la Commissione Europea prenda finalmente atto dei gravi ritardi di produzione da parte dei fornitori di cronotachigrafi e preveda, magari coinvolgendo tempestivamente il Consiglio Europeo, una deroga unanime e condivisa in tutti i Paesi europei almeno fino al 31/12/2023”.
“Infine - ha concluso Starace - chiediamo che il principio di omogeneità e univocità sia condiviso anche in Italia, evitando che si registrino iniziative isolate in ambito regolatorio da parte dei singoli Enti locali, che causano ulteriori difficoltà e incertezze agli autotrasportatori. Solo attraverso un maggior coordinamento centrale a livello nazionale ed europeo si potranno evitare disallineamenti del mercato e situazioni di disparità concorrenziale tra imprese di diversi Stati membri”.