La crisi del fornitore americano di batterie Proterra, che è ricorso al Chapter 11, investe anche Volta Trucks: la società svedese dichiara il fallimento.
Che la strada da percorrere fosse tutta in salita, era chiaro fin dall’inizio a tutto: agli stakeholder che solo quattro anni prima avevano permesso l’avvio del progetto, agli ingegneri che hanno dato forma a un disegno ambizioso, fino all’ultimo collaboratore in servizio nei due hub europei o all’ultimo addetto coinvolto nella linea produttiva dello stabilimento di Steyr, in Austria.
Ma che il progetto Volta Trucks dovesse arenarsi a pochi metri dal traguardo, nessuno poteva prevederlo.
Come un fulmine a ciel sereno, la startup svedese ha comunicato con una nota stampa “la difficile decisione di avviare una procedura fallimentare in Svezia” e lo stesso farà “la principale entità commerciale del gruppo, Volta Trucks Limited” che “presenterà un’istanza di amministrazione controllata in Inghilterra”. “Anche altre entità del gruppo presenteranno a breve una procedura di insolvenza nelle giurisdizioni di competenza” precisa ancora la nota.
Uno delle progetti più promettenti del settore, destinato a rivoluzionare il mercato, si è invece arenato solo pochi mesi dopo aver avviato, a Steyr, la produzione in serie dei primi veicoli, basati sulle specifiche dei clienti.
Alla base del fallimento non ci sarebbe una carenza di ordini ma la situazione di crisi del fornitore americano di batterie, come dichiarato dalla stessa Volta Trucks nella nota stampa.
“Come tutte le aziende di espansione nel settore della produzione di veicoli elettrici, Volta Trucks ha dovuto affrontare sfide lungo il percorso. La recente notizia che il nostro fornitore di batterie (Proterra) ha presentato istanza di fallimento ai sensi del Capitolo 11, ha avuto un impatto significativo sui nostri piani di produzione, riducendo il volume di veicoli che avevamo previsto di produrre. L’incertezza con il nostro fornitore di batterie ha anche influito negativamente sulla nostra capacità di raccogliere capitali sufficienti, in un contesto di raccolta di capitali già difficile per gli operatori di veicoli elettrici.”
Il pensiero è naturalmente rivolto in primis a tutti i dipendenti coinvolti nel progetto, circa 800 collaboratori, a cui va il ringraziamento della società. “Il Consiglio non ha intrapreso questa strada né facilmente né alla leggera ed è pienamente consapevole dell’impatto significativo che ciò avrà sulla forza lavoro dedicata dell’organizzazione, nonché sui clienti e sui partner. Desideriamo ringraziare sinceramente il team Volta Trucks e siamo incredibilmente orgogliosi del loro lavoro pionieristico per fornire un veicolo commerciale a emissioni zero così innovativo”.
Girano già sul mercato voci di una nuova "Volta 2.0". Una prospettiva sicuramente interessante visto il know-how accumulato e lo stato di avanzamento del progetto, con diversi esemplari di Volta Zero che hanno percorso centinaia di chilometri sulle strade europee.