Le richieste di incentivi per i veicoli BEV non decollano, come dimostra il 92,5% del fondo stanziato ancora inutilizzato. Unrae ribadisce la necessità di un piano del Governo italiano per la transizione green.
Secondo le proiezione del Centro Studi Unrae relative alle immatricolazioni dei veicoli commerciali (autocarri con ptt fino a 3,5 t) anche il mese di ottobre 2023 mostra una forte crescita delle vendite, con 19.520 immatricolazioni contro le 13.702 di ottobre 2022, pari a un incremento del 42,5%.
Un trend che si consolida, quindi, dopo il medesimo incremento registrato a settembre (+42,6%), il +35,8% di agosto, il 29% di luglio e giugno e il più modesto 9,9% di maggio; dati che hanno portato a una crescita mensile media di oltre il 31%.
In dieci mesi, da gennaio a ottobre, la crescita è del 19,1% con 159.692 unità immatricolate contro le 134.074 dello stesso periodo 2022.
Ancora ferme, invece, le richieste di incentivi per i veicoli elettrici, con il fondo a disposizione che mostra un avanzo addirittura del 92,5%, e fa prevedere un residuo inutilizzato a fine anno di 13,7 milioni sui 15 milioni complessivi stanziati.
Di conseguenza resta stagnante anche la quota di mercato dei BEV, ferma al 3,4% del totale.
Nel diffondere le stime di mercato, Unrae coglie l’occasione per commentare la recente l’approvazione del 9 novembre scorso della proposta di Regolamento Euro 7 da parte del Parlamento europeo, come già approvata dalla Commissione parlamentare ENVI competente per i temi ambientali.
Viene quindi confermata la posizione di compromesso, che prevede una stretta sulle emissioni inquinanti dei veicoli, come gli ossidi di azoto, in linea con la Commissione UE, ma con tempi più lunghi per l’adeguamento, in linea con il Consiglio europeo.
Il commento di Michele Crisci
“In attesa che in sede europea venga approvato il testo definitivo del Regolamento Euro 7 – commenta il presidente di Unrae Michele Crisci – ribadiamo la necessità di un piano del Governo italiano per la transizione green, che indichi una strategia chiara e puntuale: prima fra tutti, la revisione dello schema incentivi ormai da lungo tempo invocata da Unrae”.Per Crisci, “la revisione degli incentivi deve basarsi su alcuni punti irrinunciabili: per quanto riguarda in particolare i veicoli commerciali leggeri elettrici, l’eliminazione dell’obbligo di rottamazione e, soprattutto, l’inclusione delle società di noleggio, che – avendo una quota di veicoli elettrici doppia rispetto agli altri canali - possono contribuire ad accelerare la transizione energetica anche generando un usato elettrico giovane”.
“Parallelamente – conclude il presidente – è necessario garantire la massima diffusione delle infrastrutture di ricarica private, prevedendo un credito d’imposta al 50% per gli investimenti in infrastrutture di potenza oltre i 70 kW, dal 2023 al 2025”.
I dati di ottobre: la ripresa del diesel
Sul fronte delle motorizzazioni, nei primi 10 mesi rispetto allo stesso periodo 2022, il diesel segna una forte accelerazione, recuperando 4 punti di quota e arrivando a toccare l’80% del totale.Il Gpl sale al 3,1%, i veicoli BEV al 3,4%, i plug-in allo 0,6%.
Il motore a benzina scende al 4,2% di share (-1,4 p.p.), i veicoli ibridi all’8,5% (-2,7 p.p.), il metano allo 0,2% di quota.
La CO2 media ponderata dei veicoli con ptt fino a 3,5 t nei 10 mesi 2023 cresce del 3,6% a 188,1 g/Km (rispetto ai 181,5 g/Km dello stesso periodo 2022).