Secondo i primi dati diffusi da Unrae, il mercato dei veicoli industriali chiude il 2024 in leggera flessione (-0,7%), con 28.516 unità immatricolate sopra le 3,5 tonnellate. Per il presidente Starace, non è tutta colpa della transizione green.
Da un lato, si osserva una crescita marcata nel segmento dei veicoli leggeri (+27,8%), a fronte di un rallentamento nel comparto dei veicoli pesanti (-1,5%) e medio-leggeri (-1,7%).
Secondo le prime stime di Unrae, il settore chiude l’anno con una leggera flessione dello 0,7% rispetto al 2023 (pari a un totale di 28.516 immatricolazioni): un risultato influenzato da un primo semestre positivo seguito da una netta contrazione nei mesi finali.
Come afferma il presidente della sezione Veicoli Industriali Paolo A. Starace, questa dinamica riflette le sfide strutturali e le trasformazioni in atto, che richiedono un approccio olistico e interventi mirati per affrontare le complessità di un mercato in evoluzione.
I dati del Centro Studi e Statistiche Unrae
Il Centro Studi e Statistiche Unrae – sulla base dei dati di immatricolazione forniti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – ha effettuato una stima del mercato dei veicoli industriali per il mese di dicembre 2024 verso lo stesso mese del 2023.L’ultimo mese dell’anno ha registrato un leggero incremento rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Le immatricolazioni di veicoli con massa superiore a 3,5 tonnellate sono passate da 1.859 a 1.872 unità, segnando una crescita dello 0,7%.
Questo dato riflette dinamiche contrastanti nei vari segmenti di mercato. Da un lato, i veicoli leggeri con massa compresa tra 3,51 e 6 tonnellate hanno visto un raddoppio delle immatricolazioni, da 50 a 100 unità (+100%), confermando un interesse crescente per mezzi più compatti e versatili. Anche i veicoli medio-leggeri hanno mostrato un progresso significativo, con un aumento del 33,3% (da 282 a 376 unità).
Tuttavia, questo andamento positivo è stato parzialmente controbilanciato dal calo dell’8,6% nei veicoli pesanti, che sono scesi da 1.527 a 1.396 unità.
Considerando l’intero anno 2024, il mercato ha registrato una leggera flessione rispetto all’anno precedente, con un totale di 28.516 unità immatricolate, in calo dello 0,7% rispetto alle 28.720 del 2023.
L’andamento annuale riflette dinamiche simili rispetto a quelle osservate a dicembre. I veicoli più leggeri (3,51-6 tonnellate) hanno segnato un aumento significativo del 27,8%, passando da 780 a 997 unità. Al contrario, i veicoli medio-leggeri e quelli pesanti hanno subito una contrazione, rispettivamente dell’1,7% (da 3.444 a 3.384 unità) e dell’1,5% (da 24.496 a 24.135 unità).
Il commento del presidente Starace
“Con dicembre si conclude un anno dai due volti, contraddistinto da un primo semestre in crescita dell’11,5% rispetto allo stesso periodo del 2023, seguito da un secondo semestre caratterizzato da una flessione consistente (-14,2%). Questo scenario era stato ampiamente previsto e proprio per questo erano stati sollecitati interventi mirati per scongiurarne gli effetti. Appelli che, nostro malgrado, sono rimasti inascoltati e che ora devono essere prioritariamente posti al centro dell’agenda del Governo, per evitare che tale trend negativo si protragga nel corso dell’intero 2025”, ha commentato Paolo A. Starace, presidente della Sezione Veicoli Industriali di Unrae.“Le radici del malessere del settore sono profonde e non possono essere certamente attribuite al processo di transizione green. Infatti, sebbene le immatricolazioni dei veicoli a zero emissioni siano aumentate del 119,6%, la stragrande maggioranza dei mezzi venduti continua ad essere appannaggio dei motori endotermici (99,3%) - ha proseguito Starace. - Alla luce della prossima scadenza dei target di riduzione delle emissioni di CO2 in capo ai soli costruttori e delle recentissime dichiarazioni dal Commissario UE per il Clima Hoekstra, emerge il rischio che le aziende costruttrici pongano in essere soluzioni protettive ma potenzialmente distorsive per il mercato”.
“Risulta, pertanto, urgente una presa di coscienza sulle possibili ripercussioni di tale scenario, non solo sul costo del trasporto delle merci, ma anche sull’occupazione, come già evidenziato nel settore auto. È fondamentale intervenire tempestivamente e porre rimedio attraverso un approccio olistico, che coinvolga tutti gli stakeholder a livello sovranazionale”, ha concluso il Presidente Starace.