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Non mostra segni di rallentamento la crisi del comparto dei rimorchi e dei semirimorchi, che apre l’anno con una nuova contrazione. Unrae chiede misure urgenti per garantire la stabilità del comparto.
Le nuove immatricolazioni si sono fermate a 1.035 unità, contro le 1.199 registrate nel gennaio 2024.
“Constatiamo con rammarico l’assenza di segnali di ripresa per il nostro comparto, ancora investito da un trend fortemente negativo. Anche gennaio segna un netto calo rispetto al 2024, che a sua volta si era mostrato in flessione sull’anno precedente. Senza interventi tempestivi di sostegno da parte dell’Esecutivo, il rischio è quello di un tracollo del mercato”, ha avvertito Michele Mastagni, Coordinatore del Gruppo Rimorchi, Semirimorchi e Allestimenti di Unrae.
“Pur comprendendo le difficoltà in cui versa attualmente l’Erario, riteniamo essenziale adottare misure concrete per garantire stabilità al settore dell’autotrasporto. Da tempo chiediamo al Governo di stanziare almeno 70 milioni di euro nei prossimi quattro anni per incentivare il rinnovo del parco veicoli trainati, la cui età media ha ormai superato i 17 anni.
I 7,5 milioni di euro previsti nell’ultima finestra di incentivazione si sono rivelati, ancora una volta, insufficienti e non contribuiranno a innescare una ripresa significativa”, ha sottolineato Mastagni.
“Infine, come più volte ribadito alle Amministrazioni competenti, è fondamentale intervenire sulla normativa secondaria del Codice della Strada che impedisce attualmente la circolazione nel nostro Paese degli autoarticolati di lunghezza massima fino a 18,75 metri. L’introduzione di questi veicoli apporterebbe vantaggi considerevoli sia in termini di competitività per le imprese che di sicurezza stradale”, ha concluso Mastagni.