News | 20 March 2025 | Autore: Redazione

Veicoli commerciali con il freno tirato: settimo calo complessivo a febbraio 2025

Il calo a doppia cifra di febbraio conferma il periodo di incertezza che sta attraversando il mercato, in attesa di interventi concreti, quali incentivi e fiscalità, per supportare la transizione.

 

Il mercato dei veicoli commerciali continua a vivere una fase di rallentamento, registrando a febbraio il settimo calo consecutivo a doppia cifra. Secondo i dati diffusi da Unrae, le immatricolazioni si sono fermate a 15.265 unità, con una flessione del 15,6% rispetto allo stesso mese del 2024 (oltre 2.800 unità in meno). Un dato che porta il primo bimestre dell'anno a segnare un calo complessivo del 15,9% (con 30.297 immatricolazioni rispetto alle 36.015 di gennaio-febbraio 2024.

Non ci si attende nulla di meglio per i prossimi mesi, tanto che le stime elaborate per il 2025 indicano un ripiegamento delle immatricolazioni, che dovrebbero fermarsi a 185.000 unità, in diminuzione del 6,9% rispetto al 2024, ma comunque superiore alla media dell’ultimo decennio (180.000 unità).

Sul fronte della transizione ecologica, la domanda di veicoli elettrici rimane debole, sebbene la quota di mercato sia risalita al 3,2% rispetto al 2,1% di febbraio 2024.
 

VCL febbraio 2025: la struttura del mercato

La struttura del mercato di febbraio 2025, con dati quasi definitivi, confrontata con lo stesso periodo 2024, conferma un andamento di flessione generalizzato fra i canali di vendita.
I privati cedono meno del mercato complessivo e guadagnano 1,1 punti di quota, al 16,1% (16,7% nel cumulato, +1,6 p.p.). 
Le autoimmatricolazioni salgono nel mese all’8,0% di quota (+0,6 p.p) e al 7,5 nel 1° bimestre (+0,1 p.p.).
Il noleggio a lungo termine perde quasi 1/4 delle immatricolazioni e 3,4 punti, scendendo al 30,1% del totale mercato (30,0% nel cumulato, -4,5 p.p.), per la pesante flessione delle società Top, a fronte di un ottimo incremento delle Captive. 
Il noleggio a breve termine perde 1/3 dei volumi e 1,1 punti di quota, scendendo al 4,2% (3,9% nel 1° bimestre, -1,7 p.p.), enti e società mantengono la prima posizione e, con una flessione più contenuta del mercato, guadagnano 3 punti di share, al 41,7%.

Sul fronte delle motorizzazioni, in febbraio il diesel guadagna 0,8 punti e sale all’82,5% di quota (83,5% a gennaio-febbraio, +1,5 p.p.).
Il motore a benzina cede 2 decimali, al 3,7% del totale (3,8% nei 2 mesi).
Il Gpl perde mezzo punto e si ferma al 2,6% (2,4% nel cumulato), il metano rappresenta lo 0,1%, i mezzi plug-in si portano allo 0,4% di share.
Come anticipato, recuperano i veicoli BEV, che passano dal 2,1% di un anno fa al 3,2% attuale, mentre i veicoli ibridi cedono 1,5 punti e coprono il 7,5% del totale. 

La CO2 media ponderata in febbraio scende del 4,1% a 187,6 g/Km (rispetto ai 195,6 g/Km dello stesso periodo 2024).
 

VCL e il piano d’azione automotive

Lo scorso 5 marzo la Commissione Europea ha diffuso il “Piano di Azione Industriale per il Settore Automotive”, frutto del “Dialogo strategico sul futuro del settore automotive europeo”.
Il Piano contiene più che altro suggerimenti e percorsi da esplorare, mentre non sembrano emergere misure concrete e sostanziali per rendere il settore più competitivo e affrontare con decisione la transizione verso la decarbonizzazione.

“Apprezziamo, invece, l’intenzione di presentare, già nel mese di marzo, un emendamento per introdurre una maggiore flessibilità sugli obiettivi di emissione di CO2 previsti per il 2025. La soluzione indicata dalla Commissione consentirebbe di soddisfare gli specifici obiettivi di conformità calcolando la media delle prestazioni su un periodo di tre anni (2025-2027), consentendo così di compensare eventuali scostamenti in uno o due anni con risultati migliori negli altri anni, senza modificare gli obiettivi prefissati”, ha dichiarato Michele Crisci, Presidente di Unrae.

Parallelamente al Piano di Azione, la Commissione ha pubblicato un’ulteriore Comunicazione sulla decarbonizzazione delle flotte aziendali, di interesse anche per il comparto dei veicoli commerciali, che fornisce raccomandazioni e individua le azioni che le Autorità nazionali, regionali e locali possono adottare per velocizzare l’adozione di veicoli a zero emissioni.
A tale scopo, per accelerare il percorso di transizione ecologica, si ritiene urgente stanziare in ambito nazionale fondi destinati ad incentivi all’acquisto di veicoli a zero emissioni, unitamente ad una revisione della fiscalità.

“Infine, il Piano di Azione prevede fondi anche per una più veloce diffusione delle infrastrutture di ricarica, ma orientata in particolare ai veicoli pesanti. È necessario incentivarne lo sviluppo anche per i veicoli leggeri, come condizione necessaria per la diffusione della mobilità a zero emissioni, considerata l’inadeguatezza attuale dell’infrastrutturazione di ricarica a livello europeo, sottolineata anche nel Rapporto Draghi e più volte denunciato dall’ACEA e da altre associazioni”, ha aggiunto il Presidente Crisci.
Con la stessa finalità, continuiamo a ribadire la richiesta di prevedere nel nostro Paese anche un credito d’imposta al 50% per gli investimenti privati in ricariche fast (oltre 70 kW) per il triennio 2025-2027.

 

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Tags: unrae mercato veicoli commerciali leggeri

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