News | 16 April 2025 | Autore: Redazione

Mercato veicoli commerciali ancora in calo: nuova flessione a marzo; il trimestre chiude a -15,2%

Il mercato dei veicoli commerciali fatica a riprendersi, frenato da tensioni geopolitiche, stallo delle immatricolazioni elettriche, carenze infrastrutturali e assenza di interventi fiscali mirati. I dati diffusi da Unrae.

 

Il mercato italiano dei veicoli commerciali leggeri (fino a 3,5 tonnellate) ha registrato a marzo 2025 una nuova contrazione, segnando l’ottavo calo consecutivo a doppia cifra.
Secondo i dati diffusi da Unrae, le immatricolazioni si sono attestate a 17.415 unità, in contrazione del 14,1% rispetto alle 20.280 dello stesso mese del 2024, con una perdita di quasi 2.900 veicoli.
Nel primo trimestre dell’anno, il totale delle immatricolazioni è stato di 47.724 unità, segnando una flessione del 15,2% rispetto alle 56.295 dell’anno precedente.
 

Elettrico? Un mercato ancora limitato

Le immatricolazioni di veicoli elettrici puri (BEV) hanno raggiunto una quota del 3,2% a marzo, in linea con il risultato di febbraio e in crescita rispetto all’1,6% di marzo 2024.
Nonostante il raddoppio della quota rispetto all’anno precedente, la diffusione dei veicoli a zero emissioni rimane limitata, evidenziando la necessità di ulteriori incentivi e infrastrutture per favorire la transizione energetica nel settore.
 

Impatto delle tensioni geopolitiche e necessità di interventi strutturali

Il clima di incertezza generato dalle tensioni geopolitiche, in particolare le tensioni commerciali con gli Stati Uniti, non favorisce la ripresa del mercato. L’esclusione del comparto automotive dal rinvio di 90 giorni dell’applicazione dei dazi americani potrebbe avere impatti negativi sul mercato europeo.

Sul piano normativo, Unrae accoglie con favore la proposta della Commissione Europea di introdurre una maggiore flessibilità nel raggiungimento degli obiettivi di emissione di CO₂ fissati per il 2025. La nuova impostazione consentirebbe di calcolare la media delle prestazioni su un arco temporale di tre anni (2025-2027), permettendo di compensare eventuali scostamenti in uno o due anni con risultati in eccesso negli altri, senza modificare i target prefissati.

Tuttavia, il presidente di Unrae, Michele Crisci, sottolinea la mancanza di interventi concreti di sostegno alla transizione energetica, sia a livello europeo sia, soprattutto, in Italia. È urgente prevedere un piano strutturale che includa fondi dedicati alla revisione della fiscalità, in linea con quanto indicato nel Piano di Azione Automotive europeo.
In particolare, Unrae chiede che anche per l’Italia venga introdotto un credito d’imposta al 50% per gli investimenti privati in infrastrutture di ricarica fast (sopra i 70 kW di potenza) per il triennio 2025-2027. Si tratta di misure indispensabili per accompagnare in modo concreto e strutturale la decarbonizzazione del trasporto commerciale leggero.

“Inoltre - ha dichiarato il presidente Crisci - è necessario colmare il gap infrastrutturale che oggi rappresenta uno dei principali ostacoli alla transizione. Riteniamo fondamentale che anche i Light Duty Vehicles siano inclusi nei programmi europei di incentivazione per lo sviluppo delle infrastrutture di ricarica, al pari dei veicoli pesanti.”
 

Dati marzo 2025: analisi dei canali di vendita e delle motorizzazioni

A marzo 2025, la struttura del mercato mostra una flessione generalizzata tra i canali di vendita, ad eccezione delle autoimmatricolazioni che rimangono sostanzialmente stabili in volume e salgono al 10% di quota.
I privati perdono meno del mercato complessivo e guadagnano 0,7 punti, al 15,1% di share.
Il noleggio a lungo termine perde quasi un quarto delle immatricolazioni, scendendo al 32,0% del totale mercato, per la pesante flessione delle società Top, a fronte di un incremento delle Captive.
Il noleggio a breve termine subisce una pesante flessione a doppia cifra, scendendo al 3,9% di quota.
Enti e società
mantengono la prima posizione e, con una flessione più contenuta del mercato, guadagnano 2,7 punti di share, al 38,9%.

Per quanto riguarda le motorizzazioni, il diesel perde mezzo punto, attestandosi all’81,1% di quota.
Il motore a benzina cede un decimale, al 4,1% del totale.
Il GPL perde mezzo punto e si ferma al 2,0%, mentre il metano immatricola una sola unità.
I mezzi plug-in si portano allo 0,4% di share nel mese.
I veicoli BEV passano dall’1,6% di un anno fa al 3,2% attuale, mentre i veicoli ibridi cedono 0,8 punti e coprono il 9,2% del totale.

La CO₂ media ponderata in marzo scende dello 0,5% a 190,5 g/Km, rispetto ai 191,4 g/Km dello stesso periodo del 2024.
 

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Tags: unrae mercato veicoli commerciali leggeri

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