News | 18 November 2014 | Autore: Francesco Giorgi

Sistri, la parola ad Assotrasporti: “Occorre un sistema più moderno”

Il parere dell’associazione che riunisce le aziende di autotrasporto espresso alla riunione del tavolo tecnico di monitoraggio e concertazione del Sistri, che si è svolta in questi giorni al Ministero dell’Ambiente.

Lo chiamano “Zombie”. È il Sistri, che gli associati ad Assotrasporti – confederazione da tempo impegnata in prima persona nella campagna #StopSistri per organizzare una volta per tutte un sistema di tracciabilità dei rifiuti speciali efficace e concreto – auspicano venga superato per ripartire con un nuovo progetto.

A pochi giorni dall’approvazione della proroga alla piena operatività del Sistri (come avevamo indicato, leggi la news, la Camera ha accettato l’emendamento dell’on. Piergiorgio Carrescia relativo allo slittamento della operatività del Sistri al 31 dicembre 2015), e alla dichiarazione del ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti, che a margine di Ecomondo dichiarava “Abbiamo deciso di sostituire il sistema Sistri, ritenuto obsoleto dal punto di vista tecnologico, con un nuovo sistema e per legge faremo la gara entro il 31 dicembre 2015. Quello delle sanzioni è uno dei temi che dovremmo affrontare", la querelle si arricchisce di un nuovo capitolo. Una nuova appendice, questa volta da parte di Assotrasporti, una cui rappresentanza ha partecipato in questi giorni alla riunione del Tavolo tecnico di monitoraggio e concertazione del Sistri.

L’ordine del giorno dell’incontro tecnico al Ministero dell’Ambiente verteva sulla discussione dello schema di linee guida relative allo standard di riferimento per l’interoperabilità dei software gestionali e per l’accreditamento dell’interfaccia del Sistri e la nota informativa relativa alla procedura di cancellazione dei soggetti iscritti al sistema che non sono obbligati e non vi aderiscono volontariamente. In questo senso, Assotrasporti – che indica come la richiesta di semplificare le procedure di cancellazione per i soggetti e le aziende che non sono tenuti all’edesione obbligatoria al sistema, oltre ad auspicare la creazione di un meccanismo di rimborso delle spese già sostenute dagli autotrasportatori per la disinstallazione delle attrezzature – dichiara senza mezze misure la richiesta che l’attuale sistema venga bloccato (e questo scongiurerebbe un inutile cambio di gestione) per ripartire successivamente con una nuova struttura, “Meno costosa ma più moderna ed efficace. Il rischio infatti è che venga predisposto un bando di gara progettato ad hoc per far ricomparire soggetti noti”, si legge in una nota diramata da Assotrasporti.

Nello stesso tempo, Assotrasporti approva con riserva, definendola “Un passo avanti importante, ma non sufficiente”, l’approvazione da parte della Camera del provvedimento che posticipa al 31 dicembre 2015 l’entrata in vigore della sanzionabilità del sistema: la stessa associazione, rimarca la nota, “Insieme ad Azione nel Trasporto Italiano, Cepi-Uci e Un.i.coop Trasporti, aveva preso per prima una posizione a favore degli autotrasportatori e di tutti i contribuenti, chiedendo la sospensione del sistema per il tempo tecnico necessario a renderlo efficace, posticipando il pagamento del contributo e chiedendo il rimborso degli inutili costi sostenuti”.

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Tags: sistri assotrasporti

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