Più nel dettaglio, dai 4 milioni raggiunti nel 2011, i veicoli commerciali e automezzi pesanti per trasporto merci hanno subito una diminuzione del 2,1% (-0,8% nel 2012, -1,3% nel 2013), fino ad arrivare ai 3.935.645 autoveicoli censiti all’inizio di quest’anno: è una conseguenza della grave crisi che ha colpito l’Italia dal 2008, e che ha avuto delle conseguenze anche nel settore truck. Una contrazione peraltro modesta rispetto alla portata della crisi in altri settori, e questo – commenta AIRP – è una testimonianza del fatto che gli operatori del settore, nonostante il calo del traffico, si sforzano di mantenere in esercizio e in efficienza i loro mezzi in attesa della ripresa economica.
Regione per regione, è possibile rendersi conto di una serie di differenze sostanziali. Il calo risulta più marcato nelle regioni del centro – nord Italia (in questo caso, il +23,6% registrato in Trentino – Alto Adige va ricondotto a condizioni particolarmente vantaggiose per l’immatricolazione di nuovi autocarri in questa regione che hanno tenuto banco negli anni scorsi), laddove al sud e nelle Isole (e, in particolare, in Molise, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna) si è registrato un leggero aumento. Va anche tenuto conto che molte aziende di trasporti hanno immatricolato i propri autoveicoli proprio in Trentino – Alto Adige piuttosto che nelle rispettive regioni di provenienza, a danno soprattutto di alcune regioni, fra queste Valle D’Aosta, Lombardia, Toscana, Lazio che sono i territori maggiormente colpiti dal calo del parco automezzi commerciali e truck circolante.
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