Scoperti dalla polizia stradale di Modena telecomandi, magneti ancorati al blocco del cambio, carte conducenti di altri autisti e fusibili che interrompono i contatti elettrici per alterare il tachigrafo e bypassare le ore di guida e di riposo. Il numero delle infrazioni dei mezzi pesanti ammonta a 3.397.
La polizia stradale di Modena ha presentato i dati delle campagne di controllo del 2015 sui veicoli industriali concentrandosi i particolare sul rispetto delle ore di guida e di riposo dei conducenti e alla manomissione e alterazione del tachigrafo, un’infrazione purtroppo in grande aumento. Alterando il tachigrafo si falsificano, quindi, i dati relativi alla velocità, ai tempi di guida e alle percorrenze chilometriche degli autisti.Nel 2015, 3.539 pattuglie della Polstrada di Modena Nord hanno effettuato controlli su 20.018 mezzi, di cui circa 10.000 erano veicoli pesanti. Il controllo si è svolto prevalentemente sulle tratte autostradali Parma-Bologna dell’A1 e Modena Pegognaga dell’A22.
Nell’anno, inoltre, sono state effettuate 3 campagne Tispol Truck per controllare specificatamente i veicoli per trasporto merci nazionali e internazionali della durata di 7 giorni ciascuna.
Per questa operazione sono stati impiegati 12 centri mobili di revisione (CMR), con 4 pattuglie e 8 operatori, e 12 CTM (controllo trasporto merci), anche in questo caso con 4 pattuglie e 8 operatori.
Le zone dedite al CMR sono solitamente le aree di servizio di Secchia Ovest/Est in provincia di Modena o eventuali aree di parcheggio, la dogana di Campogalliano o l’autoporto di Sassuolo.
I controlli hanno riportato 3.397 infrazioni di mezzi pesanti. Nello specifico sono state accertate 852 violazioni per il superamento ore di guida, 220 violazioni per alterazione e manomissione cronotachigrafo e limitatore di velocità e, infine, 1.025 violazioni alla normativa sul corretto uso del cronotachigrafo.
COME RIESCONO A “FREGARE”?
La polizia stradale modenese ha anche fatto un breve, ma utile, elenco dei sistemi utilizzati per manomettere il cronotachigrafo.
I principali strumenti sono: l’uso di un impulsore installato sull’apparato cronodigitale, che riceve da un telecomando, gestito dal conducente, appositi impulsi per azzerare l’attività del guidatore durante la marcia del veicolo, registrando falsamente i tempi di pausa durante la marcia; un altro apparecchio è il magnete ancorato al blocco del cambio, all’altezza del sensore, che fornisce i dati di movimento al tachigrafo. Il magnete neutralizza il sistema elettronico del trasmettitore e il veicolo appare fermo anche quando viaggia. Se la potenza del magnete è superiore a quella dell’impulsore si alterano i dati, se inferiore solo la velocità.
Un altro strumento è il fusibile-ponte per interrompere l’elettricità, che quando viene azionato, si priva il quadro di bordo dell’alimentazione e il tachigrafo non funziona più. In questo modo sul foglio di registrazione compare un tempo di riposo e non di guida.
LE SANZIONI
In caso di infrazione la sanzione è pecuniaria: da 1.696 a 3.933 euro, con la pena accessoria della sospensione della patente di guida da 15 giorni a 3 mesi, con la decurtazione di 10 punti e l’obbligo di ripristino del tachigrafo.
In caso di utilizzo di carta di altro conducente al titolare della licenza di trasporto viene imposta una sanzione da 814 a 3.260 euro.
Tags: tachigrafi