100, 110, 125 corone per azione: in poco tempo il valore di Haldex è cresciuto moltissimo (652 milioni di dollari), segno che nessuna delle due società in gioco (ZF e Knorr-Bremse) è disposta a rinunciare alle opportunità che stanno dietro all'acquisizione.

 

La posta in gioco per l’acquisizione di Haldex pare sia “senza freni”. Solo qualche giorno fa ZF Friedrichshafen AG aveva risposto all’offerta di Knorr-Bremse di inizio settembre, elevando la posta a 110 corone svedesi per azione di Haldex.
Oltre all’offerta più alta, ZF (che già possiede il 4,2% del capitale di Haldex) grazie ad accordi con altri investitori si è assicurata il controllo di oltre il 21% del capitale della società svedese. Ma c’è di più, perché lo stesso consiglio di amministrazione di Haldex ha sostenuto l’offerta, consigliando ai suoi azionisti di non prendere in considerazione l’offerta avanzata da Knorr-Bremse. In una dichiarazione separata, è lo stesso CdA che dichiara: “L’offerta di ZF fornisce agli azionisti Haldex maggiori certezze rispetto all’offerta di Knorr Bremse e potrebbe chiudersi più velocemente”.

Il colosso tedesco di impianti frenanti, tramite un suo portavoce, ha immediatamente replicato che avrebbero esaminato l’offerta di ZF e valutato la prossima mossa, aggiungendo che “Haldex sarebbe un prezioso valore aggiunto per la società”. La risposta non si è fatta attendere troppo, perché l’ultima notizia di oggi è la nuova offerta di Knorr-Bremse: ora la società di Monaco alza la posta a 125 corone svedesi per azione, per un valore totale di 652 milioni di dollari.

Immediato il commento di Magnus Johansson, membro del consiglio di amministrazione di Haldex, che ha dichiarato che la nuova offerta “rappresenta un aumento sostanziale rispetto alla precedente proposta”. Ha quindi aggiunto che il CdA prenderà in esame la nuova proposta, sebbene non lo avesse fatto con quella precedente per via dei lunghi tempi di attesa per ricevere l’approvazione dell’Antitrust.

Dal canto suo, dopo sole quattro settimane ZF ha dichiarato di aver già ricevuto il via libera da parte delle autorità Antitrust competenti.