Stando ai dati derivanti da un’elaborazione dell’Osservatorio sulla Mobilità sostenibile di Airp, più della metà del parco circolante di veicoli industriali in genere è costituito da veicoli immatricolati prima del 2006.
A sostenerlo e dimostrarlo sono i dati dell’ultima elaborazione dell’Osservatorio sulla Mobilità sostenibile dell'Airp, (Associazione Italiana Ricostruttori Pneumatici) sulla base di dati Unrae. In base a questa elaborazione, al 30 giugno 2016 in Italia più della metà del parco circolante di veicoli industriali, veicoli commerciali leggeri e autobus è ante Euro 4, cioè costituito da veicoli immatricolati prima del 2006 e che hanno livelli di sicurezza e di inquinamento lontani da quelli dei modelli di più recente produzione.
Come si evince dalla tabella sotto riportata, se scorporiamo i dati emerge che i mezzi pesanti sono quelli più obsoleti: i veicoli Euro 0, Euro 1, 2 e 3 sono infatti il 70% del parco circolante di veicoli industriali, il 63,9% di quello degli autobus e il 58,9% di quello dei veicoli commerciali leggeri; se si prendono in considerazione le autovetture, invece, le ante Euro 4 restano ampiamente sotto la metà del parco circolante (40,6%).
Il parco veicolare, quindi, è caratterizzato da una maggiore obsolescenza in quei segmenti di veicoli che, per loro conformazione, consumano di più e quindi impattano in misura maggiore sull’ambiente, ovvero veicoli commerciali leggeri, veicoli industriali e autobus. Come sottolinea l’Airp “Vi è ancora margine per il rinnovo del parco circolante in questi segmenti di veicoli, margine che è sicuramente più ampio rispetto a quello che caratterizza il segmento delle autovetture”.